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La sobria lapide in ottone, con una semplice cornicetta, è appesa a un pilastro di un portico di piazza De Ferrari. Essa reca l’iscrizione, a bassorilievo, “LUCIANO BOLIS / 1918 – 1993 / IN QUESTA PIAZZA, IL 6 FEBBRAIO 1945, / FU ARRESTATO DAI FASCISTI. / TORTURATO, TENTÓ IL SUICIDIO / PER NON RIVELARE I NOMI DEI COMPAGNI. / DEDICÓ LA VITA ALLA CAUSA / DELLA PACE E DELL’UNITÁ EUROPEA. / MOVIMENTO FEDERALISTA EUROPEO / GENOVA FEBBRAIO 1998”.
Luciano Bolis nacque a Milano il 17 aprile 1918; di attività professore, si laureò in Lettere e Filosofia all’Università di Pavia. Chiamato alle armi nel 1941, sin dai primi anni Quaranta svolse attività antifasciste e, per questo motivo, nel 1942 fu condannato a due anni di reclusione dal Tribunale speciale per la difesa dello Stato; uscito dal carcere di Castelfranco Emilia (Modena) dopo la caduta del fascismo (luglio 1943), si recò a Milano, ma quasi subito dovette abbandonare la città natale poiché, a seguito della nascita della Repubblica Sociale Italiana a Salò, venne ricercato dai repubblichini. Militante del movimento “Giustizia e libertà”, Bolis fu tra i fondatori e organizzatori del Partito d’Azione.
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Rifugiatosi in Svizzera, qui venne in contatto con altri illustri fuoriusciti antifascisti quali Luigi Einaudi, Ferruccio Parri e Altiero Spinelli; stabilì, allora, di partecipare attivamente alla Resistenza italiana, e fu inviato a combattere in Liguria, tra le brigate “Giustizia e libertà”, ricoprendo il ruolo di ispettore regionale delle formazioni. Arrestato a Genova dai repubblichini il 6 febbraio 1945, Luciano Bolis fu sottoposto a ripetute sevizie alla “Casa dello studente” e, in un secondo tempo, nella prigione di via Ponticelli; per porre fine alle torture e per non tradire i propri compagni, rivelando i loro nomi durante gli interrogatori, tentò il suicidio tagliandosi le vene dei polsi e la carotide. Ricoverato in ospedale, poco prima del 25 aprile venne portato in salvo da un gruppo di partigiani genovesi, grazie all’aiuto di un’infermiera divenuta, dopo la Liberazione, sua moglie, Ines. Nel lungo periodo della convalescenza, Bolis scrisse un libro autobiografico sulla Resistenza, Il mio granello di sabbia, edito da Einaudi nel 1946 e in successive ristampe nei decenni seguenti. Nel dopoguerra, Bolis fu tra i fondatori del Movimento federalista europeo, contribuendo convintamente alla nascita del Parlamento della nuova Europa, liberata dalla dittatura nazifascista.
Luciano Bolis è morto a Roma il 20 febbraio 1993; le sue spoglie riposano nel cimitero di Ventotene (Latina).
Stefano Balbiani
Localizzazione
Indirizzo: piazza Raffaele De Ferrari (portici)
Comune: Genova
Provincia: Genova (GE)
Regione: Liguria
Coordinate geografiche: Latitudine 44.40769 – Longitudine 8.93426
FONTI
Bibliografia
Bolis, Luciano (ad vocem), in «Enciclopedia dell’antifascismo e della Resistenza», vol. I A-C, Milano, La Pietra, 1968, p. 319
Sitografia
Secondaria di Primo Grado Emiliani di Genova Nervi, Lapide a Luciano Bolis – Genova, scheda pubblicata sul sito www.pietredellamemoria.it consultato il 19/7/2023
Luciano Bolis, profilo biografico pubblicato sul sito www.anpi.it consultato il 19/7/2023
G. Giannini, Biografia Luciano Bolis, profilo biografico pubblicato sul sito www.storiaxxisecolo.it consultato il 19/7/2023
ALTRE INFORMAZIONI
Data evento: 6/2/1945
Cognome / Nome: Bolis Luciano
Formazioni d’appartenenza: movimento “Giustizia e libertà”, Partito d’Azione, Movimento federalista europeo
Data lapide: 7/2/1998
Autore: non conosciuto. Sappiamo solo che la lapide venne commissionata dal Movimento federalista europeo di Genova
Note: lapide visibile e liberamente accessibile
contatti
LAPIDE DEDICATA A LUCIANO BOLIS A GENOVA
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