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Questo palazzo signorile nel centro di Milano, un tempo hotel di lusso, dal 13 settembre 1943 (pochi giorni dopo l’armistizio) al 30 aprile 1945, venne requisito dai nazisti e divenne la sede della Sicherheitspolizei, la polizia di sicurezza SiPo-SD (che comprendeva anche la Gestapo e la polizia criminale Kripo), del Sicherheitsdienst, il servizio segreto delle famigerate SS e dell’Ufficio del Reich Referat IV B4, incaricato della persecuzione contro gli ebrei.
A capo di questo comando vi erano il colonnello Walter Rauff, ed il capitano Theodore Saevecke, comandante della polizia segreta nazista e responsabile dell’Aussenkommando (Comando avanzato), col quale dirigeva la repressione antipartigiana e la persecuzione contro gli ebrei. Con loro collaboravano Walter Gradsack, Karl Otto Koch (sottufficiale della Gestapo) e Franz Staltmayer, oltre ad un contingente costituito da venti ufficiali, sessanta sottoufficiali, venti soldati e un’altra cinquantina di uomini. Verso la fine del 1944, questo comando iniziò a collaborare anche con la Legione autonoma mobile Ettore Muti, che aveva occupato l’edificio in via Rovello 2 (poi sede del Piccolo Teatro), la X Mas, le Brigate nere e la Banda Kock (che si trovava nella ribattezzata “Villa Triste”, un tempo Villa Fossati).
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Dalla descrizione di Elio Vittorini, contenuta nel suo libro “Uomini e no”, sappiamo che l’Albergo era circondato da barriere di filo spinato e casematte in cemento armato e che di notte era illuminato da cellule fotoelettriche.
In questo luogo furono portati centinaia di milanesi, antifascisti, partigiani, oppositori politici, ebrei, ed anche semplici cittadini che non appartenevano a nessuna organizzazione resistenziale, che furono interrogati, torturati o uccisi.
Nell’Albergo venne recluso, tra gli altri, anche Ferruccio Parri; ed alcuni partigiani, guidati da Edgardo Sogno, che tentarono un assalto per liberarlo, furono catturati dalle SS.
Coloro che riuscivano a sopravvivere, venivano portati al carcere di San Vittore, o direttamente ai vagoni in partenza dal Binario 21, della stazione Centrale di Milano, per essere deportati.
Da questo luogo, partì anche l’ordine dell’ufficiale Theodor Saevecke che portò all’eccidio dei quindici martiri di piazzale Loreto (10 agosto 1944).
Nella tarda mattinata del 29 aprile 1945 entrarono in città le prime avanguardie della V Armata statunitense e le SS si barricarono nell’Albergo Regina.
Il Comando generale Corpo volontari della libertà – CVL, che aveva già il controllo della città, per evitare ulteriori caduti fra i partigiani e la distruzione di un altro edificio, ordinò di non attaccare l’Albergo, ma solo di circondarlo.
Il 30 aprile, dopo diciannove mesi e diciassette giorni di spietata occupazione, protetti da mezzi corazzati statunitensi e sotto le armi puntate dei partigiani, le SS e gli altri contingenti uscirono dall’Albergo.
Nel dicembre del 2008, per non far cadere nel dimenticatoio queste terribili vicende e ciò che avvenne in quelle stanze, fu presentata al Consiglio comunale di Milano una petizione firmata da circa duemila persone; ma solo il 27 gennaio 2010, con il sostegno dell’Associazione nazionale ex deportati – ANED e l’Associazione nazionale partigiani d’Italia – ANPI, venne finalmente affissa una targa sulla facciata dell’ex Albergo Regina & Metropoli, in via Silvio Pellico, che riportava la seguente iscrizione: “Qui, dove era l’Albergo Regina, si insediò il 13 settembre 1943 il quartiere generale nazista delle SS a Milano. Qui furono reclusi, torturati, assassinati, avviati ai campi di concentramento e di sterminio antifascisti, resistenti, esseri umani di cui il fascismo e il nazismo avevano deciso il sistematico annientamento. Una petizione popolare ha voluto questa lapide per la memoria del passato la comprensione del presente la difesa della democrazia il rispetto dell’umanità.
27 gennaio 2010 – Giorno della memoria
65 anni dopo la Liberazione dell’Albergo Regina”.
Qualche anno dopo, alcuni firmatari della petizione proposero una modifica nel testo della lapide. Ritrovamenti documentali negli archivi di Stato e nel carcere di San Vittore, infatti, hanno permesso di accertare che anche cittadini di religione ebraica furono reclusi, torturati e assassinati nelle stanze dell’Albergo e, per questo motivo, il 30 aprile 2022, la prima lapide fu sostituita e nell’iscrizione commemorativa venne inserita la parola “ebrei” al posto di “esseri umani”, nel passaggio in cui la targa recita: “Qui furono reclusi, torturati, assassinati, avviati ai campi di concentramento e di sterminio antifascisti, resistenti, ebrei di cui il nazismo e il fascismo avevano deciso il sistematico annientamento”.
Questa lapide ricorda ai milanesi, ai turisti e a tutti coloro che vi passano, cosa rappresentò quell’edificio per l’Italia e per l’intera umanità, durante uno dei suoi periodi più bui.
Annalisa Bertani
Localizzazione
Indirizzo: via Silvio Pellico, angolo via Santa Margherita
Comune: Milano
Provincia: Milano (MI)
Regione: Lombardia
Coordinate geografiche: Latitudine 45.466527 Longitudine 9.189118
FONTI
Bibliografia
Albergo Regina & Metropoli : via Santa Margherita ang. via Silvio Pellico, Milano, 13 settembre 1943-30 aprile 1945 : la storia raccontata da una lapide, a cura di G. M. CAVALLARIN, Bresso, Maingraf, 2010
Sitografia
Agli antifascisti, ai resistenti, agli esseri umani reclusi, torturati, assassinati all’Albergo “Regina”, articolo pubblicato sul sito www.comune.cinisello-balsamo.mi.it consultato il 7/8/2023
Albergo Regina, una nuova targa per ricordare le atrocità nell’ex sede delle SS a Milano, articolo pubblicato sul sito milano.repubblica.it consultato il 7/8/2023
L’ex albergo Regina a Milano: luogo di tortura di ebrei, partigiani e oppositori del nazifascismo, articolo pubblicato sul sito www.fanpage.it consultato il 7/8/2023
ALTRE INFORMAZIONI
Data/e evento: 13/9/1943 – 30/4/1945
Cognome / Nome: non determinabile, a causa delle molte persone coinvolte
Formazioni d’appartenenza: non determinabile, a causa delle molte persone coinvolte
Data/e opera: non determinabile. Sappiamo solo che la prima lapide venne affissa il 27 gennaio 2010, mentre l’attuale il 30 aprile 2022
Autore/i: non determinabile
Note: lapide visibile e liberamente accessibile: è affissa sulla parete dell’edificio all’imbocco di via Silvio Pellico, che si trova sulla destra
contatti
L’EX ALBERGO REGINA & METROPOLI, A MILANO
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