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PIAZZA DUOMO, COMIZIO DI PIER AMATO PERRETTA DAL BROLETTO DI COMO

© Giuseppe Maresca – Questa immagine è protetta da copyright

Lo sbandamento dei reparti militari all’indomani dell’annuncio pubblico dell’armistizio creò un vuoto di potere presto colmato dalle forze nazifasciste. Nella città di Como, il 9 settembre 1943 decine di operai e intellettuali antifascisti si unirono nella piazza del Duomo a manifestare con i propri corpi la volontà di esserci, di poter incidere sulle decisioni che avrebbero coinvolto l’intera comunità. Pier Amato Perretta, ex magistrato, noto alle istituzioni locali e nazionali per l’autonomia di pensiero e le aspre critiche rivolte al regime, si rivolse ai manifestanti dal balcone del Broletto, storico simbolo del potere comunale e cittadino. Al discorso di Perretta seguì la decisione di recarsi insieme alla Prefettura e al Distretto militare di Como per farsi consegnare le armi e costituirsi in Guardia nazionale a difesa della città. Furono in duecento a presentarsi, ma la richiesta popolare venne subito respinta. Così iniziarono a Como la Resistenza e la lotta clandestina, che poterono contare sull’alleanza tra i partiti democratici – socialisti, democristiani, comunisti, azionisti e liberali – accordata e organizzata nelle ore successive la capitolazione di Mussolini del 25 luglio 1943. Ancor prima, nell’aprile del 1941, un piccolo gruppo appartenente al mondo professionale comasco di area socialista e liberale, costituì su iniziativa di Pier Amato Perretta la Lega Insurrezionale Italia Libera.

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Tra loro Gianluigi Balzarotti, direttore del Credito Italiano di Como, futuro segretario del Comitato di Liberazione Nazionale dell’Alta Italia (CLNAI) e l’industriale Eugenio Rosasco, fondatore dell’Unione nazionale delle forze liberali e democratiche di Como, nominato commissario prefettizio all’amministrazione comunale nei quarantacinque giorni badogliani e capo nell’agosto 1943 del Comitato per l’aiuto agli sfollati e sinistrati durante i bombardamenti alleati. Dalle prime riunioni via via la ristretta cerchia della Lega si era allargata al nascente Partito d’Azione e ai molti iscritti alla sezione comasca del Partito Socialista di Unità Proletaria di Como (PSIUP), insieme ad altri liberi professionisti legati agli ambienti antifascisti. Furono coinvolte alcune donne comasche, tra cui Ginevra Bedetti Masciadri, Nery Signorino, la musicista e docente Alda Vio, che dall’8 settembre misero a disposizione le loro case e la copertura necessaria alla lotta partigiana delle bande di Giustizia e Libertà, ma soprattutto costituirono una rete femminile di assistenza ai perseguitati politici, agli ebrei, a tutti i clandestini che dal dicembre 1943 si riversarono nella provincia di Como per tentare l’attraversamento del confine italo-svizzero e in questo modo evitare la cattura e l’internamento nei campi di concentramento.
Nei giorni che seguirono l’armistizio, con l’entrata delle forze di occupazione naziste nella città di Como, la Lega Insurrezionale venne sciolta e alcuni degli affiliati entrarono nel neonato Comitato di Liberazione Nazionale.  Le armi negate ai cittadini vennero prelevate e temporaneamente nascoste. Una buona parte delle requisizioni di armi, viveri e vettovaglie transitò nella casa di Ginevra Bedetti Masciadri che affacciava sulle sponde del lago, per essere poi trasportata sulle imbarcazioni pronte a rifornire i primi gruppi partigiani del Lario. Intanto Pier Amato Perretta, bersaglio del Regime fin dai primi anni ‘20, quando era magistrato al tribunale di Como e su mezzo stampa non risparmiò dure critiche a Mussolini e al sistema di potere, fu nel settembre 1943 tra i principali ricercati dalle SS tedesche e dei fascisti locali . Ma il motivo principale che lo portò nella città di Cremona era il figlio che era stato catturato dai nazisti e che di lì a poco sarebbe finito in Germania, internato in un campo di concentramento. Mentre le autorità fasciste lo credevano in Svizzera, Perretta rimase per un breve periodo in Toscana. Nel febbraio del 1944 si trasferì a Milano, dove entrò nella lotta clandestina, dapprima legato ai gruppi azionisti, poi all’interno dei Gruppi di Azione Patriottica (GAP) degli operai della Olap, una fabbrica di apparecchiature per l’aeronautica tedesca. Dal capoluogo lombardo raccolse e inviò alla Resistenza comasca ogni genere di aiuto materiale, occupandosi anche del reclutamento di partigiani destinati alla montagna, mentre da componente della Giunta militare del CLN di Como teneva i contatti con il Comitato dei volontari della libertà (CLV) di Milano. Il contributo al movimento resistenziale del partigiano “Amato” – così chiamato nella militanza nel Partito Comunista e tra le avanguardie operaie milanesi – durò soltanto pochi mesi. Pier Amato Perretta venne catturato nella sua abitazione in viale Lombardia il 13 novembre 1944 dalle SS tedesche su delazione di un membro dei GAP. Ferito gravemente da colpi di arma da fuoco, fu portato all’ospedale Niguarda, dove scelse di non sottoporsi all’intervento che lo avrebbe salvato ma anche destinato ad interrogatori e torture dei reparti nazisti. Morì il 15 dicembre 1944.

Silvia Maresca

Localizzazione

Località: Como
Indirizzo: Piazza del Duomo
Comune: Como
Provincia: Como (CO)
Regione: Lombardia
Coordinate geografiche: Latitudine 45.81201 – Longitudine 9.08287

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FONTI

Bibliografia
G. Coppeno, Como, dalla dittatura alla libertà, Como, Istituto comasco per la storia del movimento di Liberazione, 1989

M. Dominioni, La biografia di Pier Amato Perretta, in Pier Amato Perretta: un uomo in difesa della libertà, testi di R. Bianchi Riva, E. D’Amico, M. Dominioni, documentazione raccolta da Giusto Perretta, Como, NodoLibri, 2005

La memoria che resiste, a cura di Giusto Perretta, Como, Istituto comasco per la storia del movimento di Liberazione, 1988

V. Roncacci, La calma apparente del lago: Como e il Comasco tra guerra e guerra civile 1940-1945, Varese, Macchione, 2003

Sitografia
M. Leoni, Palazzo del Broletto – Complesso, Como (CO), descrizione e notizie storiche della scheda monografica pubblicata sul portale www.lombardiabeniculturali.it consultato il 14/9/2023

 

 

 

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ALTRE INFORMAZIONI

Data evento: 9 settembre 1943

Cognome Nome: Perretta Pier Amato

Formazioni d’appartenenza: indipendente, vicino al Partito d’Azione, iscritto nel 1944 al Partito Comunista

Data opera: non determinabile

Autore: non determinabile

Note: l’edificio del Broletto, eretto nel XIII secolo e storico simbolo delle istituzioni comunali cittadine, affianca al lato nord la Cattedrale, condividendone l’affaccio sulla Piazza. Oggi sede di iniziative culturali, la struttura è aperta e visitabile nei giorni e negli orari previsti

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