© Archivio dell’Istituto nazionale Ferruccio Parri, fondo Parri Ferruccio, b. 149, fasc. 204 – Questa immagine è protetta da copyright
La città di Pinerolo ha voluto ricordare il suo illustre cittadino con una lapide collocata sulla facciata di Casa Midana: edificio che venne progettato dal suo proprietario, il geometra Achille Midana. L’opera diede inizio anche alla costruzione dei Portici pinerolesi, che in seguito vennero denominati “i vecchi”.
Ferruccio Parri, antifascista di tendenza liberal-democratica, nacque il 19 gennaio 1890 a Pinerolo, da una famiglia fortemente legata alla tradizione mazziniana. Completati gli studi liceali, nel 1908 s’iscrisse alla Facoltà di lettere dell’Università di Torino, dove nel 1913 si laureò con una tesi sull’economia piemontese del Sei-Settecento.
Nel maggio del 1915 fu chiamato alle armi e combatté sul Carso e sul Piave, ove si distinse con atti di particolare valore militare che gli valsero ben tre medaglie d’argento e due promozioni sul campo. Per le ferite riportate in trincea, nel 1917 dovette abbandonare la prima linea e divenne ufficiale di collegamento e poi collaboratore diretto del Comando supremo dell’esercito.
Nel giugno del 1919 lasciò il servizio militare e si trasferì a Roma, dove lavorò come insegnante e giornalista e, nel contempo, partecipò attivamente al movimento combattentistico (Opera nazionale combattenti e Associazione nazionale combattenti).
Negli anni Venti si trasferì a Milano: nel 1922 fu assunto come redattore dal «Corriere della sera» e nel 1923 divenne ordinario di lettere presso il Ginnasio inferiore del Liceo Parini di Milano. In campo giornalistico iniziò anche la sua attività antifascista militante: nel 1924, infatti, insieme a Riccardo Bauer e Giovanni Mira, promosse e sostenne la rivista antifascista «II Caffè», strumento di denuncia morale e politica contro il governo fascista. Negli anni tra il 1925 e il 1930 collaborò alla diffusione della stampa clandestina e, sempre nello stesso periodo, si occupò attivamente dell’espatrio di esponenti antifascisti minacciati o costretti ad inattività coatta in Italia. L’apice di questa attività fu nel dicembre del 1926, quando, insieme a Carlo Rosselli, Italo Oxilia e Sandro Pertini, guidò la fuga in Corsica di Filippo Turati. Rientrato in Italia, Parri venne arrestato insieme a Carlo Rosselli, a Marina di Massa. Nel 1927 fu processato e scontò la pena detentiva nel carcere di Savona, poi venne trasferito ad Ustica, ed in seguito a Lipari, dove rimase dal settembre del 1928 al gennaio del 1930.
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Il 30 ottobre dello stesso anno venne di nuovo arrestato, perché accusato di correità con il gruppo giellista Bauer-Rossi-Ceva. Prosciolto in istruttoria, non ottenne la libertà, ma quale «pertinace avversario del regime», fu mandato al confino per cinque anni.
Tornato a Milano all’inizio del 1933, riprese gli studi di economia e collaborò col «Giornale degli economisti e rivista di statistica» di Giorgio Mortara, ed entrò a far parte, nel dicembre 1934, dell’Ufficio studi della Edison. Per tutto questo periodo svolse un lavoro di collegamento tra i gruppi clandestini dell’Italia settentrionale e pose le basi di quella che divenne la struttura portante della lotta armata per la liberazione del Paese. Nel 1942 aderì al Partito d’Azione e nel settembre del 1943 al Comitato militare dei partiti antifascisti (che si riuniva nei sotterranei della Edison). Assunto il nome di battaglia “Maurizio”, dal nome dell’antico colle che domina la sua città natale -Pinerolo- e sul quale andava da bambino, Parri fu costantemente al centro dell’attività resistenziale: dall’8 settembre 1943 in poi, formò e coordinò i primi nuclei partigiani del Nord e sviluppò il centro clandestino di Milano.
In seguito alla trasformazione del Comitato militare in Comando generale (giugno 1944), Parri e Luigi Longo assunsero il ruolo di vice comandanti e furono incaricati della responsabilità di coordinare le formazioni Giustizia e libertà (GL) e Garibaldi.
Nel dicembre 1944 fu inviato in missione al Sud, presso gli alleati, per ottenere il primo riconoscimento ufficiale del Corpo volontari della libertà – CVL; ma di ritorno, il 2 gennaio 1945, Parri venne catturato dalla Gestapo, interrogato nei locali dell’Albergo Regina e poi trasferito nel carcere di Verona. Rimesso in libertà nel mese di marzo, in seguito all’intervento alleato, intraprese con il generale Cadorna una nuova missione al Sud, per impostare la fase insurrezionale. Riuscì a rientrare a Milano il 25 aprile 1945, a insurrezione già iniziata.
Nell’immediato dopoguerra Parri fu invitato dai partiti antifascisti a presiedere il primo governo dell’Italia liberata; ma il Governo Parri cadde solo pochi mesi dopo, nel novembre del 1945 e, con la crisi del Partito d’azione, decise di fondare il Movimento della democrazia repubblicana (1946), col quale fu eletto deputato all’Assemblea costituente.
Nel 1946 fondò l’Istituto di studi economici, mentre nel 1949 l’Istituto nazionale per la storia del movimento di liberazione in Italia – INSMLI e, nello stesso anno, divenne presidente della Federazione italiana associazioni partigiane – FIAP.
Dal 1959 lavorò alla costituzione di un Consiglio federativo della Resistenza e nel 1960 propose in Parlamento lo scioglimento del Movimento sociale italiano – MSI.
Il 2 marzo 1963 venne nominato senatore a vita e, nello stesso mese, fondò il periodico politico «L’Astrolabio» insieme ad Ernesto Rossi.
Nel corso degli anni Settanta ridusse progressivamente sia l’attività politica che quella giornalistica.
Morì a Roma l’8 dicembre 1981.
Annalisa Bertani
Localizzazione
Località: Pinerolo
Indirizzo: piazza Roma, angolo corso Torino
Comune: Pinerolo
Provincia: Torino (TO)
Regione: Piemonte
Coordinate geografiche: Latitudine 44.885439 – Longitudine 7.334381
FONTI
Ferruccio Parri, profilo biografico pubblicato sul sito www.fiapitalia.it consultato il 25/6/2023
Ferruccio Parri, profilo biografico pubblicato sul sito www.reteparri.it consultato il 25/6/2023
Parri Ferruccio, profilo biografico pubblicato sul sito www.letteraicompagnirivista.com consultato il 25/6/2023
Parri Ferruccio, profilo biografico pubblicato sul sito www.treccani.it consultato il 25/6/2023
ALTRE INFORMAZIONI
Date evento: 19/1/1890 – 8/12/1981
Cognome / Nome: Parri Ferruccio
Formazioni d’appartenenza: Giustizia e libertà, Partito d’Azione
Data/e opera: non determinabile. Sappiamo solo che la lapide venne affissa il 24 aprile 1982
Autore/i: non determinabile
Note: la lapide, visibile e liberamente accessibile, è affissa sulla parete dell’edificio che si trova all’imbocco di piazza Roma sulla destra, di fianco all’uscita dei portici
contatti
LAPIDE DEDICATA A FERRUCCIO PARRI A PINEROLO
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