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La lapide, una lastra in bronzo delle dimensioni di circa 1,5 m (altezza) × 1 m (larghezza), è finemente lavorata a bassorilievo. Essa mostra, in basso a destra, un ritratto del partigiano Angelo Poletti, visto frontalmente, con lo sguardo serio e penetrante rivolto all’orizzonte. La parte sinistra della stele è interamente occupata da una sorta di Pietà laica, due dolenti – uno inginocchiato e uno stante – che sorreggono e ostendono il cadavere di un uomo nudo che ha le gambe strette nella morsa di un filo spinato simile a una pianta rampicante. In alto a destra campeggia l’iscrizione “A ANGELO POLETTI / NEL II° ANNIVERSARIO / DEL SUO ARRESTO / I COMPAGNI / DELLA 44.A BRIG.TA / MATTEOTTI / DEDICANO / 19. MAG. 1946”. Tre dei quattro lati della lapide sono cinti da un ramo di edera, anch’esso in bronzo, simbolo di immortalità e strenua fedeltà; alla base sono ubicati due lumini perpetui, un vasetto e la scritta “L’ASSOCIAZIONE G.F. DI A.C. / IMMACOLATA / A / PERENNE RICORDO”. Angelo Poletti, nome di battaglia “Lino”, operaio meccanico specializzato dell’Isotta Fraschini di piazzale Lotto, nacque a Linate al Lambro (Milano) il 20 giugno 1912. Convinto antifascista, nel 1934 venne in contatto con i socialisti del “Centro interno”, fondato a Milano da Rodolfo Morandi, e diede così vita a gruppi clandestini nella zona di Porta Magenta e all’interno dell’azienda dove lavorava; fu, tra gli altri, uno degli organizzatori degli scioperi del marzo 1943 e, dopo il 25 luglio di quell’anno, dell’occupazione della fabbrica. Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, aderì convintamente alla Resistenza, raggiungendo in Piemonte, in Val d’Ossola, la formazione partigiana guidata da Filippo Beltrami. Successivamente, rientrato a Milano, diventò il primo comandante della 45ª brigata “Matteotti”, operativa nella zona di Porta Magenta, con sede presso la Cooperativa di Lampugnano. Nonostante il suo trasferimento in città, rimase in contatto con le bande partigiane di montagna, provvedendo a far riparare le armi in una piccola officina in via Anfiteatro. Qui, il 5 marzo 1944, fu sorpreso dai fascisti; durante la fuga in bicicletta, venne ferito a una gamba e catturato; rinchiuso nel carcere di San Vittore, venne torturato per giorni, senza che i nazifascisti riuscissero a ottenere informazioni da lui. Il mattino del 10 agosto 1944 fu fucilato per rappresaglia, assieme ad altri partigiani, a piazzale Loreto.
Stefano Balbiani
Localizzazione
Località: Milano – Lampugnano
Indirizzo: via Trenno, 11
Comune: Milano
Provincia: Milano (MI)
Regione: Lombardia
Coordinate geografiche: Latitudine 45.48692 – Longitudine 9.12846
FONTI
Bibliografia
Poletti, Angelo (ad vocem), in «Enciclopedia dell’antifascismo e della Resistenza», vol. IV N-Q, Milano, La Pietra, 1984, p. 664
Sitografia
U. Murri, Lapide in memoria di Angelo Poletti a Lampugnano – Milano, scheda pubblicata sul sito https://www.pietredellamemoria.it/ consultato il 9/7/2023
Angelo Poletti, profilo biografico pubblicato sul sito https://www.anpi.it/ consultato il 9/7/2023
Poletti Angelo (Lino), profilo biografico pubblicato sul sito https://anpimilano.com/ consultato il 9/7/2023
ALTRE INFORMAZIONI
Data evento: 10/8/1944
Cognome / Nome: Poletti Angelo
Formazioni d’appartenenza: Centro socialista interno, formazione partigiana di Filippo Beltrami, 45ª brigata “Matteotti”
Data lapide: 19/5/1946
Autore: non conosciuto
Note: lapide visibile e liberamente accessibile
contatti
LAPIDE IN MEMORIA DI ANGELO POLETTI A MILANO – LAMPUGNANO
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