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Nella primavera del 1944 le zone del bolognese e dell’imolese furono interessate da parecchi scioperi nelle fabbriche, caldeggiati e organizzati dai dirigenti del Partito comunista, dagli antifascisti e dai partigiani per contrastare il trasferimento in Germania di macchinari e forza lavoro, nonché per mettere in luce le cattive condizioni economiche della manodopera. Tali manifestazioni di dissenso vennero accompagnate e fiancheggiate da contestazioni di piazza nelle quali le donne protestarono contro la guerra e la fame. A Imola fu programmata per il 1° maggio un’astensione dal lavoro da parte degli operai dell’azienda industriale Cogne, un complesso industriale per la produzione di proiettili e parti di cannoni. Pochi giorni prima, il 29 aprile 1944, in una mattinata di mercato, le donne di Imola e delle frazioni di San Prospero, Pontesanto, Sasso Morelli, Sesto Imolese e Osteriola, si incontrarono di fronte al municipio, ubicato nell’attuale piazza Giacomo Matteotti, per chiedere a gran voce che venissero loro consegnati i generi razionati. Inizialmente, poliziotti e carabinieri intervennero con getti d’acqua per allontanare le manifestanti..
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..dopodiché, per evitare che le donne accedessero al palazzo comunale, i militi fascisti presero in mano la situazione e incominciarono a sparare sulla folla ad altezza d’uomo, ferendo a morte Livia Venturini e Maria Zanotti.
Livia Venturini nacque a Massa Lombarda (Ravenna) il 25 gennaio 1913, in una famiglia di mezzadri imolesi di fede antifascista, figlia di Aristide e Giovanna Venturini. Di professione casalinga, nel 1933 sposò Livio Poletti (1908-1944), militante comunista; dopo l’8 settembre 1943, ambedue aderirono convintamente alla Resistenza: Livia fu staffetta del battaglione “Ruscello” della 7a Brigata GAP “Gianni Garibaldi” e fu tra le più ferventi organizzatrici dei Gruppi di difesa della donna. Il 29 aprile 1944, durante la manifestazione in piazza a Imola, rimasta ferita gravemente alla colonna vertebrale da un proiettile, gridò eroicamente: “Fascisti maledetti, basta con la guerra! Ridateci i nostri uomini! Pane, non cannoni!”. Ricoverata nell’ospedale di Imola, poi in quello di Bologna e nuovamente a Imola, dopo una degenza sofferta e dolorosa morì nel pomeriggio del 13 giugno a Bubano (Bologna), nella casa di una sorella che l’aveva ospitata, assieme alla figlioletta Vanda, per prendersi cura di loro: Livia Venturini aveva trentuno anni. Due giorni dopo si tennero le esequie civili, alle quali partecipò una grande folla con fiori bianchi e rossi; tumulata nel cimitero di Bubano, la salma venne riesumata il 21 ottobre 1945, quando fu trasportata a Imola: oggi riposa nel cimitero del Piratello, nel Sacrario dei caduti della Resistenza, accanto a quella del marito Livio Poletti, ucciso in battaglia dai nazisti il 13 ottobre 1944.
Maria Zanotti, detta Rosa, nacque a Castel del Rio (Bologna) il 10 aprile 1891, figlia di Domenico Zanotti e Angela Alvisi; risiedette a Imola e fu madre di sei figli. Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943 militò nella Resistenza, nel battaglione “Rocco Marabini” della brigata SAP Imola-Santerno. Ferita durante la sparatoria fascista del 29 aprile 1944, morì mentre veniva portata in ospedale. Per paura di sollevazioni popolari, venne seppellita segretamente dai nazifascisti al cimitero del Piratello: nonostante ciò, numerosi uomini e donne omaggiarono la sua tomba deponendo mazzi di fiori rossi.
L’uccisione delle due partigiane destò molto scalpore: gli operai delle fabbriche imolesi dichiararono subito uno sciopero e, il 1° maggio 1944, anche i braccianti delle campagne incrociarono le braccia, per solidarietà alle due vittime innocenti della barbarie nazifascista.
Per commemorare questo avvenimento, sulla facciata del municipio di Imola è stata appesa una lapide rettangolare in marmo bianco con venature scure; essa reca incisa l’iscrizione, a lettere capitali, “SU QUESTA PIAZZA / IL GIORNO 29 APRILE 1944 / LIVIA VENTURINI / E / MARIA ZANOTTI / CADDERO VITTIME / DELLA FEROCIA NAZI FASCISTA / A PERENNE MEMORIA”. Sempre a Imola, in via Emilia 284, sono presenti due targhe a ricordo di Livia Venturini e del marito Livio Poletti, “caduti per la libertà”.
Stefano Balbiani
Localizzazione
Indirizzo: piazza Giacomo Matteotti, 26
Comune: Imola
Provincia: Bologna (BO)
Regione: Emilia Romagna
Coordinate geografiche: Latitudine 44.35322 – Longitudine 11.71450
FONTI
Sitografia
ITIP Bucci Faenza, Lapide a Livia Venturini e Maria Zanotti – Imola, scheda pubblicata sul sito www.pietredellamemoria.it consultato il 2/2/2025
R. Mira, IMOLA 29.04.1944, scheda pubblicata sul sito www.straginazifasciste.it consultato il 2/2/2025
Livia Venturini, profilo biografico pubblicato sul sito www.anpi.it consultato il 2/2/2025
Livia Venturini, profilo biografico pubblicato sul sito storiaememoriadibologna.it consultato il 2/2/2025
Maria e Livia, temute anche da morte, articolo pubblicato sul sito anpiimola.it consultato il 2/2/2025
Maria Zanotti detto/a Rosa, profilo biografico pubblicato sul sito www.storiaememoriadibologna.it consultato il 2/2/2025
L’uccisione di Maria Zanotti e Livia Venturini, articolo pubblicato sul sito anpiimola.it consultato il 2/2/2025
ALTRE INFORMAZIONI
Data evento: 29/4/1944
Cognome / Nome: Venturini Livia; Zanotti Maria
Formazioni d’appartenenza: battaglione “Ruscello” della 7a Brigata GAP “Gianni Garibaldi”; Gruppi di difesa della donna; battaglione “Rocco Marabini” della brigata SAP Imola-Santerno
Data lapide: non determinabile
Autore: non determinabile
Note: lapide visibile e liberamente accessibile
contatti
LASTRA IN RICORDO DI LIVIA VENTURINI E MARIA ZANOTTI A IMOLA
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