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Il monumento si staglia nella piazzetta antistante alla seicentesca chiesa di San Giovanni Battista a Biagioni, frazione di Alto Reno Terme, nell’Appennino tosco-emiliano. È opera di due fratelli artisti, l’architetto Giovanni e lo scultore Vincenzo Gaetaniello (Pomigliano d’Arco, 1935), formatosi quest’ultimo a Napoli e attivo soprattutto a Roma. Su di un elaborato basamento in pietra di colore grigio scuro, dove leggiamo “APPENNINO TOSCO EMILIANO / 1943-1945 / RESISTEMMO PER SEMPRE”, si erge una statua in bronzo, raffigurante un uomo nudo in piedi, dalla corporatura emaciata, mentre si leva una pesante camicia di forza, allusione all’oppressione nazifascista. Alle sue spalle campeggia una monumentale vela in cemento, simbolo di libertà, di nuovi orizzonti di civiltà e di aspirazione alla pace. Una lapide annessa al monumento recita, in una scritta in bronzo, “ANCHE IN QUEST’ANGOLO / ROMITO E TRANQUILLO / LA LIVIDA FEROCIA TEDESCO FASCISTA / SFOGÓ LA SUA RABBIA / IL 4 LUGLIO 1944 / SULLE VITTIME INNOCENTI DI / VIVARELLI ATTILIO / PACCAGNINI AUGUSTO / BRUNI SAVERIO / MORI ROSOLINO / FORNACIARI GIOVANNI / CALISTRI PAOLO / VIVARELLI MARTE / VIVARELLI GUGLIELMO / VIVARELLI EUGENIO / VIVARELLI ARMANDO / PER RICORDO ETERNO / E PER ETERNA INFAMIA / AI NEFANDI ASSASSINI”.
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L’opera, inaugurata il 25 aprile 1974 alla presenza, fra gli altri, dell’allora presidente della Camera dei deputati Benigno Zaccagnini, commemora il trentennale dell’eccidio di Biagioni. Nel giugno del 1944 giunsero, nella zona dell’Appennino tosco-emiliano, alcuni reparti delle SS che, subito, si impossessarono dei punti nevralgici lungo la linea ferroviaria Porrettana, e si stanziarono in località al confine tra Emilia Romagna e Toscana quali Pracchia (Pistoia) e Molino del Pallone. Le SS iniziarono una sequela di rastrellamenti per stanare renitenti alla leva, partigiani e uomini da impiegare come operai nei cantieri della TODT; all’alba del 4 luglio 1944, tra le 5 e le 6 del mattino, durante la perquisizione di Biagioni, un milite italiano delle SS rimase ucciso (secondo alcune testimonianze, per mano dei suoi stessi commilitoni, oppure dei partigiani): iniziò quindi una violenta rappresaglia nel piccolo borgo appenninico. Durante questa strage, vennero bruciate e devastate alcune case, mentre vennero catturati, torturati e uccisi nove uomini, impiccati o fucilati nella piazzetta del paese; uno di loro, ferito, provò inutilmente a fuggire: raggiunto dalle SS, venne immediatamente ammazzato con brutalità.
La lapide del monumento ricorda anche il partigiano Augusto Paccagnini, assassinato dai nazisti il 16 settembre 1944 a Monteacuto delle Alpi (Lizzano in Belvedere).
Stefano Balbiani
Localizzazione
Indirizzo: via Biagioni, 2, piazza della chiesa San Giovanni Battista
Comune: Alto Reno Terme
Provincia: Bologna (BO)
Regione: Emilia-Romagna
Coordinate geografiche: Latitudine 44.0859352 – Longitudine 10.9477746
FONTI
Sitografia
CPIA Montagna, Monumento alla Resistenza tosco-emiliana 1943/45 – Biagioni, scheda pubblicata sul sito https://www.pietredellamemoria.it consultato il 8/7/2023
M. Turchi, Biagioni, Granaglione, 04.07.1944, scheda pubblicata sul sito https://www.straginazifasciste.it consultato il 8/7/2023
Eccidio di Biagioni, scheda pubblicata sul sito https://www.storiaememoriadibologna.it consultato il 8/7/2023
ALTRE INFORMAZIONI
Data evento: 4/7/1944
Cognome / Nome: Vivarelli Attilio; Paccagnini Augusto; Bruni Saverio; Mori Rosolino; Fornaciari Giovanni; Calistri Paolo; Vivarelli Marte; Vivarelli Guglielmo; Vivarelli Eugenio; Vivarelli Armando
Formazioni d’appartenenza: non determinabile, a causa delle molte persone coinvolte
Data opera: 25/4/1974
Autori: Gaetaniello Vincenzo (scultore); Gaetaniello Giovanni (architetto)
Altre Informazioni: monumento visibile e liberamente accessibile
contatti
MONUMENTO ALLA RESISTENZA TOSCO-EMILIANA A BIAGIONI
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