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La piccola targa in marmo bianco, di formato rettangolare, reca incisa l’iscrizione a lettere capitali “IN QUESTA CASA VISSE / ANTONIO GENTILI / “SPARTACO” / MORTO PER LA LIBERTÀ DI TUTTI / NEL CAMPO DI STERMINIO DI / MAUTHAUSEN IL 10 GENNAIO 1945 / A.N.P.I. 1994”.
Antonio Gentili nacque all’Isola d’Elba, a Portoferraio (Livorno) il 21 gennaio 1922; il padre si chiamava Vincenzo, la madre Zelinda Mazzi. La famiglia era di origini umili; per tale motivo, all’età di quindici anni il giovane si trasferì a Milano per cercare lavoro, dove trovò impiego come meccanico e operaio in vari stabilimenti: Officine meccaniche, Innocenti, Breda e, infine, Salmoiraghi. Antonio, nel capoluogo lombardo, venne presto raggiunto dal resto della famiglia – dai genitori e dalle sorelle Anna e Maria Laura e dal fratello Dino – e riprese gli studi interrotti, frequentando, dopo il lavoro in fabbrica, le scuole serali. Grazie anche alla fede comunista del padre, sin da subito il ragazzo aderì convintamente all’antifascismo, iniziando un’attività clandestina contro il regime assieme ad altri operai: per esempio, si adoperò per la diffusione de l’Unità e di altra stampa antifascista. Il 24 ottobre 1942 venne arrestato e deferito al Tribunale speciale per la difesa dello Stato e a nulla valsero le richieste di immediata scarcerazione della sorella Anna.
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Detenuto presso il carcere di San Vittore, venne liberato pochi giorni prima dell’annuncio dell’armistizio, il 3 settembre 1943. La sorella Anna, anch’essa attiva antifascista, incontrò una sorte simile: arrestata nel settembre del 1943 poiché sopresa nell’atto di diffondere a sua volta materiale a stampa clandestino, venne liberata il 13 dello stesso mese.
Dopo l’armistizio dell’8 settembre, Antonio partecipò attivamente alla Resistenza, combattendo il 18 ottobre 1943 sul Pizzo d’Erna (Lecco). Al rientro a Milano, venne nominato comandante del distaccamento “Rosselli” 3a brigata GAP e adottò il nome di battaglia “Spartaco”, ispirandosi a un periodico di propaganda comunista-anarchica. Assunse anche una falsa identità, utilizzando documenti intestati a “Gianni Santovito”.
Anna, con il nome di “Lidia” entrò anch’essa nella 3a GAP e nei Gruppi di difesa della donna: nell’aprile del 1944, quando ormai era troppo compromessa nel capoluogo lombardo, la sorella di “Spartaco” si spostò in Valtellina, dove venne nominata Capo squadra collegratici presso il Comando del Raggruppamento Garibaldi «Lario-Valtellina»; mentre nel gennaio 1945 “Lidia” tornò nel capoluogo lombardo e assunse la direzione dei Gruppi di difesa della donna del 3° settore di Milano.
Nel mentre, Antonio fu nuovamente catturato: tradito dalla delazione di una spia infiltratasi negli ambienti antifascisti di Affori (tal Enrico Tenaglia), Antonio fu arrestato il 17 febbraio 1944. Partito con un convoglio dal binario 21 della stazione di Milano centrale, venne prima deportato nel campo di concentramento e di transito di Fossoli (Modena), poi in quello di Bolzano, dal quale fu spostato nel lager austriaco di Mauthausen, il 5 agosto, con il numero di matricola 82515. Pure durante la prigionia non rivelò mai le proprie vere generalità; poco prima di morire, chiese al compagno Emilio Po di dare sue informazioni alla famiglia. Antonio Gentili morì per le sevizie e gli stenti nel sottocampo di Gusen a inizio gennaio 1945 (alcune fonti riportano la data del 10 gennaio, altre quella del 17 gennaio). Il giovane “Spartaco” venne insignito della Medaglia di bronzo al valor militare alla memoria.
La lastra qui descritta è appesa all’interno del cortile del condominio milanese nel quale Antonio Gentili visse assieme ai parenti. All’esterno dell’abitazione è stata posta, il 17 gennaio 2020, una pietra d’inciampo in suo ricordo.
Stefano Balbiani
Localizzazione
Indirizzo: via Pier Alessandro Paravia, 84
Comune: Milano
Provincia: Milano (MI)
Regione: Lombardia
Coordinate geografiche: Latitudine 45.47486 – Longitudine 9.13663
FONTI
Bibliografia
D. Venegoni, Uomini, donne e bambini nel lager di Bolzano. Una tragedia italiana in 7809 storie individuali, Milano, Mimesis, 2005, p. 199
Sitografia
Antonio Gentili, profilo biografico pubblicato sul sito www.anpi.it consultato il 18/10/2024
Antonio Gentili, profilo biografico pubblicato sul sito www.pietredinciampo.eu consultato il 18/10/2024
L. Monaco, I sottocampi di Gusen I, Gusen II e Gusen III, pubblicato sul sito deportati.it consultato il 6/11/2024
Scheda biografica inerente l’attività partigiana di Anna Gentili, pubblicata sul portale partigianiditalia.cultura.gov.it consultato il 6/11/2024
Scheda biografica inerente l’attività partigiana di Antonio Gentili, pubblicata sul portale partigianiditalia.cultura.gov.it consultato il 6/11/2024
U. Murri, Lastra in memoria di Antonio Gentili – Milano, scheda pubblicata sul sito www.pietredellamemoria.it consultato il 18/10/2024
ALTRE INFORMAZIONI
Data evento: 10/1/1945
Cognome / Nome: Gentili Antonio
Formazioni d’appartenenza: distaccamento “Rosselli” 3a brigata GAP
Data lapide: 1994
Autore: non conosciuto. Sappiamo solo che la lapide è stata commissionata dall’ANPI
Note: lapide visibile e non liberamente accessibile, essendo collocata nell’ingresso di un condominio; mentre la pietra d’inciampo, è visibile e liberamente accessibile
contatti
TARGA IN MEMORIA DI ANTONIO GENTILI A MILANO
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