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Il 26 marzo 1944 il generale tedesco Kurt Mälzer, comandante della piazza di Roma occupata dai nazisti, emise un’ordinanza che riduceva di cinquanta grammi la razione giornaliera di pane, portandola così a cento grammi. Tale ennesimo sopruso diede vita a manifestazioni spontanee in numerosi quartieri dell’Urbe, con le donne che si riunivano a protestare vivacemente fuori dai forni; le azioni di rivendicazione popolare, appoggiate dai combattenti della Resistenza, confluirono spesso in veri e propri assalti ai panifici e ai depositi di farina, presidiati dai nazifascisti, con conseguenti azioni violente di repressione. L’ultima vittima innocente della follia nazifascista fu presso un panificio della borgata di Tiburtino III: si chiamava Caterina Zimpolino Martinelli.
Caterina Zimpolino nacque ad Andria (Barletta-Andria-Trani) il 14 aprile 1904, figlia di Savino Zimpolino e Angela Di Gioia. Sposò Giuseppe Martinelli, militante del Partito comunista italiano impegnatosi nel diffondere clandestinamente copie del quotidiano “l’Unità”. Ebbero sei figlie e vissero a Roma.
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La mattina del 3 maggio 1944 uscì presto di casa con in braccio la più piccola delle figlie, ancora lattante, e si diresse verso il forno più vicino a casa, nel quartiere Tiburtino III; assieme ad altre donne, non appena vide il garzone portare il pane, si impossessò di uno sfilatino di pane. Visto l’accaduto, una guardia fascista della Polizia dell’Africa italiana fece fuoco sulle malcapitate e colpì Caterina alla tempia: morì sul colpo e cadde a terra sulla figlioletta, sopravvissuta ma rimasta con la spina dorsale lesionata. Questa madre di famiglia aveva quarant’anni. Il giorno successivo alla sua barbara uccisione, sul selciato ancora imbrattato del sangue di Caterina, venne deposto un cartello con una scritta dettata dal poeta Mario Socrate, “Qui i fascisti hanno ammazzato / Caterina Martinelli / una madre che non poteva / sentir piangere dalla fame / tutti insieme / i suoi figli”.
Nel 1999, nel punto in cui la donna è stata uccisa, in via del Badile, è stata appesa una lapide in marmo di formato rettangolare, con incisa l’iscrizione a lettere capitali “IL 2 MAGGIO 1944 IN QUESTO LUOGO DURANTE / UN ASSALTO AL FORNO PER CERCARE IL PANE PER I SUOI FIGLI / VENNE UCCISA DALLA VIOLENZA FASCISTA / CATERINA MARTINELLI / IO NON VOLEVO CHE UN PO’ DI PANE PER I MIEI BAMBINI / NON POTEVO SENTIRLI PIANGERE TUTTI E SEI INSIEME / NEL 55° ANNIVERSARIO LA Va CIRCOSCRIZIONE”. Essa presenta un refuso, perché la data corretta del triste avvenimento è il 3 maggio 1944. Poco distante da lì, in via dell’Erpice 26, il 12 dicembre 2024 è stato inaugurato un murale del giovane artista Edoardo Ettorre (1994), dedicato alla memoria di Caterina Martinelli a ottant’anni dalla sua morte. Esso fa parte del progetto “L’arte non ha sbarre”, che ha previsto una serie di laboratori e la realizzazione di murales dentro e fuori il carcere romano di Rebibbia, così da mettere in luce l’importanza delle attività formative e rieducative dei giovani e delle giovani dentro le case circondariali. L’opera esterna è, giustappunto, il murale di Ettorre, giocato sulle sfumature del bianco, del nero e del grigio, raffigurante con un linguaggio genuino e immediato Caterina di spalle, con in braccio la bimba, fuori da un forno.
Stefano Balbiani
Localizzazione
Indirizzo: via del Badile, all’angolo con via dell’Erpice
Comune: Roma
Provincia: Roma (RM)
Regione: Lazio
Coordinate geografiche: Latitudine 41.91358 – Longitudine 12.56207
FONTI
Bibliografia
C. Capponi, Con cuore di donna, Milano, il Saggiatore, 2000, pp. 243-247
C. De Simone, Roma città prigioniera. I 271 giorni dell’occupazione nazista (8 settembre ’43 – 4 giugno ’44), Milano, Mursia, 1994, pp. 130, 196
Sitografia
Caterina Martinelli, profilo biografico pubblicato sul sito www.anpibat.it consultato il 8/2/2025
L. Liverani, L’arte non ha sbarre: murales fuori e dentro al “femminile” di Rebibbia, articolo pubblicato sul sito www.avvenire.it consultato il 8/2/2025
ALTRE INFORMAZIONI
Data evento: 3/5/1944
Cognome / Nome: Martinelli Caterina
Formazioni d’appartenenza: non determinabile
Data lapide: 1999
Autore: non conosciuto. Sappiamo solo che la targa è stata commissionata dalla V Circoscrizione (oggi IV Municipio) del Comune di Roma
Note: lapide visibile e liberamente accessibile
contatti
TARGA IN MEMORIA DI CATERINA ZIMPOLINO MARTINELLI A ROMA
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