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“Vittorio Albasini, Piero Calamandrei, Guido Calogero, Federico Comandini, Alberto Damiani, Ugo La Malfa, Franco Mercurelli, Mario Vinciguerra ed Edoardo Volterra”.
Il nome riprendeva quello del Partito d’Azione fondato da Giuseppe Mazzini nel 1853.
Il nuovo Partito si ispirava al pensiero repubblicano e morale di Giuseppe Mazzini, al liberalismo progressista di Piero Gobetti, al liberalsocialismo di Guido Calogero e Aldo Capitini, al socialismo liberale di Carlo Rosselli e di Giustizia e Libertà – GL. Non a caso fra i suoi aderenti vi furono numerosi militanti GL, come Ferruccio Parri, Ugo La Malfa, Emilio Lussu, Riccardo Lombardi, Piero Calamandrei, Ernesto Rossi e Nello Traquandi.
Durante la riunione costitutiva, in casa Comandini, vennero elaborati sette punti programmatici:
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1) Costituzione di una repubblica parlamentare con classica divisione di poteri; 2) Decentramento politico-amministrativo su scala regionale (Regionalismo); 3) Nazionalizzazione dei grandi complessi industriali; 4) Riforma agraria (revisione dei patti colonici); 5) Libertà sindacale; 6) Forte laicità dello stato e separazione fra Stato e Chiesa; 7) Proposta di una federazione europea dei liberi stati democratici.
Alla base, ovviamente, vi era l’impegno per una decisa de-fascistizzazione delle istituzioni, per la costruzione di un modello di società basato sull’etica nella politica e nella comunità, per un’assoluta visione repubblicana delle istituzioni.
A partire dal 1943, il Pd’A divenne uno partiti che formarono il Comitato di liberazione nazionale e partecipò alla Resistenza con le proprie brigate “Giustizia e Libertà”.
Nel dopoguerra, il Pd’A partecipò alla nascita del nuovo governo d’unità nazionale e nel giugno del 1945 ottenne la presidenza del primo governo dell’Italia liberata con Ferruccio Parri, presidente del Partito e già vice-comandante del Corpo volontari della libertà – CVL, che guidò la Resistenza italiana.
Il 20 ottobre del 1947 il Partito si sciolse, ed i suoi membri, in seguito, aderirono soprattutto al Partito Socialista, al Partito socialista democratico italiano, ed al Partito Repubblicano.
Organo ufficiale (clandestino) del Partito fu «L’Italia Libera». Il giornale nacque per diffondere il programma – inizialmente condensato nei sette punti – che i dirigenti della nuova formazione politica redassero come base di partenza, comune, delle forze democratiche e antifasciste. Il nome derivava dall’omonima testata fondata dal repubblicano Randolfo Pacciardi, del 1923, che venne chiusa dai fascisti.
Il primo numero de «L’Italia Libera» uscì a Milano nel gennaio del 1943 e ne furono stampate tremila copie, che vennero distribuite in tutta Italia grazie alla rete efficiente dei singoli militanti, che rischiarono la vita in prima persona per smistare il giornale nelle varie regioni.
La seconda pubblicazione fu un supplemento, su due pagine, che venne pubblicato a marzo e dedicato “ai compagni di lotta del Partito d’Azione”: gli operai che si erano resi protagonisti degli scioperi di Torino e Milano, che vennero citati ad esempio, per annunciare un’auspicabile mobilitazione popolare.
A fine aprile, vi fu una terza uscita; ma dopo quest’ultima, vi furono una serie di arresti, fra i quali, quello di Bruno Visentini, incaricato di provvedere alla stampa del foglio, ed il quarto numero dovette aspettare.
Con la caduta del fascismo (25 luglio 1943) «L’Italia Libera» uscì per un breve periodo dalla clandestinità, per poi ritornarvi dopo l’8 settembre.
Nel giugno del 1947 la testata fu ceduta ad Aldo Garosci, ed il nome originario divenne il sottotitolo de «L’Italia Socialista». Questo perché, anche il Partito prese nuove strade: infatti, mentre la maggioranza del Pd’A stava confluendo nel Partito socialista italiano, una minoranza, guidata da Piero Calamandrei, Vittorelli e Garosci, confluì nell’Unione dei socialisti. Furono proprio questi ultimi a proseguire con le pubblicazioni della nuova testata, sino alla sua chiusura, che avvenne il 22 febbraio 1949.
Annalisa Bertani
Localizzazione
Indirizzo: via Luigi Canina, 6
Comune: Roma
Provincia: Roma (RM)
Regione: Lazio
Coordinate geografiche: Latitudine 41.92109 – Longitudine 12.47165
FONTI
Sitografia
4 giugno 1942: nasce il Partito d’Azione, il Partito della Resistenza, articolo pubblicato sul sito www.gruppolaico.it consultato il 7/7/2023
Italia Libera (L’), periodico, scheda pubblicata sul sito archivi.polodel900.it consultato il 7/7/2023
ALTRE INFORMAZIONI
Data evento: 4/6/1942
Cognome / Nome: Comandini Federico; Gobetti Piero; Rosselli Carlo; Calogero Guido; Capitini Aldo; Albasini Vittorio; Damiani Alberto; Mercurelli Franco; Vinciguerra Mario; Volterra Edoardo; Parri Ferruccio; La Malfa Ugo; Lussu Emilio; Lombardi Riccardo; Calamandrei Piero; Rossi Ernesto; Traquandi Nello; Visentini Bruno
Formazioni d’appartenenza: Partito d’Azione, Giustizia e libertà
Data/e opera: non determinabile. Sappiamo solo che la lapide venne affissa il 4/6/2017, in occasione del 75° anniversario della fondazione del Partito
Autore/i: non determinabile
Note: edificio privato non liberamente accessibile, lapide visibile e liberamente accessibile
contatti
LA CASA ROMANA NELLA QUALE VENNE FONDATO IL PARTITO D’AZIONE
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