Dopo la Prima guerra mondiale, Forte Bravetta divenne deposito di materiale bellico e munizioni, nonché poligono di tiro; in epoca fascista, gli stessi spazi furono destinati alle esecuzioni dei prigionieri.
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Nel dicembre 1943 e nel gennaio 1944, grazie all’aiuto di spie italiane collaborazioniste dei tedeschi, furono arrestati dirigenti e appartenenti al Movimento comunista d’Italia: il 6 dicembre 1943 questi ultimi avevano diffuso nei cinema di Roma volantini di denuncia delle efferatezze commesse dalle Bande di repressione fasciste. Condotti in taxi all’hotel Flora nella notte del 28 gennaio 1944, vennero processati sommariamente e undici di loro furono condannati a morte per “tentati atti di violenza ai danni delle truppe di occupazione germaniche”. Alle undici di mattina del 2 febbraio 1944 si tenne, a Forte Bravetta, l’esecuzione collettiva degli undici patrioti comunisti, che affrontarono la morte con coraggio, tranquillità e rivendicando con fierezza la propria convinta adesione alla Liberazione d’Italia.
Ettore Arena (Catanzaro, 1923), operaio tornitore, prestava servizio come allievo elettricista nella Marina militare; si trovava a Venezia al momento dell’armistizio. Raggiunse rocambolescamente la famiglia a Roma e, fin dall’ottobre 1943, militò nelle fila del movimento “Bandiera rossa”; il 2 novembre 1976 gli venne conferita alla memoria la Medaglia d’oro al valor militare.
Benvenuto Badiali (Castel San Pietro, 1905) fu commerciante e partigiano.
Branko Brahanzo Bittler nacque a Braslovče (Slovenia) nel 1905; di professione impresario teatrale, fu arrestato l’8 gennaio 1944 assieme alla moglie Herta Katherina Haberning, di origini austriache: i due nascondevano nel proprio appartamento alcuni ricercati inglesi.
Il foggiano Ottavio Cirulli (1906) venne prelevato nella propria bottega di calzolaio il 9 dicembre 1943.
Romolo Iacopini (Roma, 1898), soprannominato per l’eroismo dimostrato il “Comandante di Trionfale”, fu operaio specializzato alla “Scalera film” e uomo d’azione partigiano.
Enzio Malatesta nacque ad Apuania Marittima (Massa Carrara) nel 1914; laureatosi nel 1938 a Milano, inizialmente insegnò al liceo “Parini” e fu direttore della rivista “Cinema e Teatro”. Trasferitosi a Roma nel 1940, fu caporedattore del “Giornale d’Italia” e, dopo l’8 settembre 1943, militò nel movimento “Bandiera rossa”.
Il giornalista milanese Carlo Merli (1913) venne fermato l’11 dicembre 1943.
L’operaio romano Augusto Paroli (1913) coordinava l’operato delle staffette partigiane e custodiva un deposito di munizioni e artiglieria.
Gino Rossi detto “Bixio” (Selvazzano, 1893), di professione architetto, portò nelle file della formazione “Bandiera rossa” alcuni militari sfuggiti alle razzie naziste dopo l’armistizio dell’8 settembre.
Il tipografo Guerrino Sbardella (Colonna, 1916) fu prelevato l’8 dicembre 1943 nella propria abitazione.
Il calzolaio romano Filiberto Zolito (1894) fu arrestato a dicembre 1943.
Purtroppo, questo non fu l’unico eccidio nazifascista qui perpetrato.
Nel 1967, in occasione del 23° anniversario della Liberazione di Roma, a Forte Bravetta venne inaugurato un monumento alla memoria di tutte le vittime che trovarono la morte (quindi non solo gli undici, appartenenti al Movimento comunista d’Italia, fucilati il 2 febbraio 1944). Esso è costituito da tre lapidi in marmo poste su di un basamento in pietra; le due laterali recano incisi i nomi dei martiri, quella centrale l’iscrizione, a lettere capitali, “A IMPERITURO RICORDO / DEGLI EROICI PATRIOTI / CHE DURANTE / L’OCCUPAZIONE NAZISTA / IN QUESTO FORTE / FURONO FUCILATI / ACCENDENDO / CON IL SUBLIME SACRIFICIO / DELLA LORO VITA / LA FIACCOLA DELLA RESISTENZA / E DELLA RISCOSSA NAZIONALE / ROMA / NEL XXIII ANNIVERSARIO / DELLA SUA LIBERAZIONE / MEMORE E RICONOSCENTE / S.P.Q.R. / MCMLXVII”.
Nel settembre del 2009 l’allora sindaco di Roma, Gianni Alemanno, ha inaugurato in questo luogo il “Parco dei Martiri”, un nuovo giardino comunale che ha aperto al pubblico nel 2011.
Stefano Balbiani
Localizzazione
Indirizzo: Forte Bravetta, Parco dei Martiri di Forte Bravetta
Comune: Roma
Provincia: Roma (RM)
Regione: Lazio
Coordinate geografiche: Latitudine 41.86802 – Longitudine 12.42340
FONTI
A. Pompeo, Forte Bravetta. Una fabbrica di morte dal fascismo al primo dopoguerra, Roma, Odradek, 2012
Sitografia
A. Osti Guerrazzi, FORTE BRAVETTA ROMA 02.02.1944, scheda pubblicata sul sito www.straginazifasciste.it consultato il 28/2/2025
Enzio Malatesta, profilo biografico pubblicato sul sito www.anpi.it consultato il 28/2/2025
Ettore Arena, profilo biografico pubblicato sul sito www.anpi.it consultato il 28/2/2025
Monumento di Forte Bravetta, scheda pubblicata sul sito memo.anpi.it consultato il 28/2/2025
ALTRE INFORMAZIONI
Cognome / Nome: non determinabile, a causa delle molte persone coinvolte
Formazioni d’appartenenza: Movimento comunista d’Italia
Data monumento: 1967
Autore: non conosciuto. Sappiamo solo che il monumento è stato commissionato dal Comune di Roma
Note: monumento visibile e non liberamente accessibile. Orari contingentati in base alle aperture del parco
contatti
LA STORIA DEL FORTE BRAVETTA E L’ECCIDIO DEL 2 FEBBRAIO 1944
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