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Nel cortile interno dell’ingresso al civico 4 di via Mottarone si trova una lapide in memoria di Giuseppe Alberganti, figura che legò intensamente la propria vicenda alla città di Milano. La lapide è in materiale marmoreo e presenta un apparato testuale in colore rosso.
Giuseppe Alberganti nacque a Stradelle, in provincia di Pavia, il 24 luglio 1898 da Maria Ravazzoli e da Angelo Alberganti. Cominciò giovanissimo – a neanche dieci anni – a lavorare: alle prime esperienze di garzonato operaio fece poi seguito l’assunzione alla Pirelli. Alberganti venne richiamato al servizio militare durante la Prima guerra mondiale e nel periodo di leva servì nel “genio ferrovieri”, esperienza che gli fu tutto sommato utile; congedato nel 1919, con il ritorno alla vita da civile cominciò a lavorare per le Ferrovie dello Stato in qualità di macchinista ferroviere. Sin da giovane il ragazzo dimostrò di far proprie le idee socialiste che circolavano in famiglia, in particolare dal lato materno.
Nel 1921, invece, Alberganti aderì al Partito comunista d’Italia – PCd’I, figlio della “scissione di Livorno”, allontanandosi dunque dalla via socialista. La scelta di praticare attivamente la politica, attraverso la promozione di scioperi ed agitazioni, significò ben presto il suo allontanamento dalle Ferrovie, dalle quali fu licenziato nel 1923. I contatti con il Partito comunista divennero più intensi nel corso degli anni Venti e, a partire proprio dal 1929, Alberganti divenne membro del direttivo della Federazione comunista del capoluogo lombardo. Essere attivi nel PCd’I in quel periodo poteva comportare – e per molti effettivamente comportò – serie conseguenze: il nome di Giuseppe Alberganti cominciò a circolare negli uffici delle questure.
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Con l’avvicinarsi degli anni Trenta il clima per gli oppositori politici del regime cominciò a farsi sempre più oppressivo e Alberganti, che già aveva sperimentato un primo arresto nel 1927, dovette spostarsi in Francia, prima a Nizza e poi a Parigi. Durante il soggiorno francese ebbe modo di entrare in contatto con il vasto mondo dei fuoriusciti, che nella capitale si incontravano e discutevano sulle sorti dell’Italia. Alberganti, che si apprestava sempre più a diventare un quadro di partito, entrò a far parte del Comitato centrale del PCd’I nel corso degli anni Trenta. Un decennio difficile, durante il quale ebbe però modo di dar prova “sul campo” delle sue qualità. Con lo scoppio della Guerra civile in Spagna (1936-1939) Alberganti si occupò in un primo momento del reclutamento degli uomini da inviare a combattere contro le forze nazionaliste di Franco e successivamente, nel 1937, divenne Commissario politico per le Brigate internazionali Garibaldi.
Tornato in Francia, a seguito degli accordi sovietico-nazisti sanciti dal Patto Molotov-Ribbentrop, Alberganti fu arrestato ed internato nel campo di Le Vernet. Il campo, particolarmente “popolato” da dirigenti comunisti ed ex volontari che avevano combattuto nella Guerra civile spagnola, si trovava ai piedi dei monti Pirenei. In seguito allo scoppio della Seconda guerra mondiale e all’occupazione nazista della Francia, Alberganti venne consegnato all’Italia e confinato a Ventotene.
Liberato nell’estate del 1943, entrò nella Resistenza con il nome di “Cristallo” e venne nominato responsabile della struttura militare del Partito comunista in Emilia Romagna, dove visse la grande esperienza della Repubblica partigiana di Montefiorino. Richiamato a Milano negli ultimi mesi di guerra, fu tra gli organizzatori dell’insurrezione che avrebbe portato alla Liberazione. Attivo nel “triumvirato insurrezionale” – l’organismo coordinatore dell’attività politica del PCI con quella delle forze militari ad esso legate – prima in Emilia e poi nel capoluogo lombardo, si spese per far sì che la linea del partito fosse osservata ed in tal senso cercò di limitare il settarismo che caratterizzava, in diversa misura, le formazioni garibaldine. Alberganti dopo la guerra iniziò una carriera politica intensa: membro della Consulta e deputato alla Costituente, consigliere comunale, segretario della Camera del lavoro milanese, Senatore per due legislature, il suo impegno fu integrale.
Tuttavia con il passare del tempo il “reduce militante” entrò in frizione con il PCI e con la sua linea politica: escluso dal Comitato centrale del partito nel 1960, ne uscì un decennio dopo. Allo scoppio delle agitazioni studentesche del 1968 e durante l’Autunno caldo si schierò con i manifestanti. A ulteriore prova di una carica rivoluzionaria per niente affievolita dal tempo, entrò nella direzione nazionale del Movimento studentesco. Venne inoltre eletto presidente del Movimento lavoratori del Socialismo, del quale fu egli stesso uno dei fondatori.
“Cristallo” morì a Milano il 3 novembre 1980.
Luca Zanotta
Localizzazione
Indirizzo: via privata Mottarone, 4
Comune: Milano
Provincia: Milano (MI)
Regione: Lombardia
Coordinate geografiche: Latitudine 45.494278 – Longitudine 9.156491
FONTI
Bibliografia
G. Quazza, Resistenza e storia d’Italia. Problemi e ipotesi di ricerca, Milano, Feltrinelli, 1976
G. Alberganti, Autobiografia di un sovversivo, a cura di M. Bianchi, Milano, Biblion, 2020
Sitografia
ANPI – Comitato provinciale di Milano, Alberganti Giuseppe, profilo biografico pubblicato sul sito anpimilano.com consultato il 2/12/2024
F. M. Biscione, Alberganti Giuseppe, profilo biografico pubblicato sul sito www.treccani.it consultato il 2/12/2024
D. Migliucci, Alberganti Giuseppe, profilo biografico pubblicato sul sito, www.biografiesindacali.it consultato il 3/12/2024
Giuseppe Alberganti: un rivoluzionario di professione, articolo pubblicato sul sito www.lordinenuovo.it consultato il 2/12/2024
ALTRE INFORMAZIONI
Data/e evento: 24/7/1898 – 3/11/1980
Cognome / Nome: Alberganti Giuseppe
Formazioni d’appartenenza: Partito Comunista d’Italia – Partito Comunista Italiano
Data/e opera: non determinabile
Autore/i: non conosciuto
Note: la Lapide, parzialmente visibile dalla strada attraverso una cancellata in ferro, non è liberamente accessibile poiché si trova all’interno di un’area privata
contatti
LAPIDE IN MEMORIA DI GIUSEPPE ALBERGANTI A MILANO
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