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Giacomo Parodo nacque a Carloforte (attuale provincia del Sud Sardegna) il 21 dicembre 1919, figlio di Emanuele Parodo e Luigia Rivano. Impiegato come commesso in un negozio di ferramenta, per obbligo di leva nel 1939 venne arruolato nella Regia Marina e destinato al Deposito CREM (Corpo regi equipaggi marittimi) di La Maddalena (Sassari). Dopo aver ottenuto il grado di comune di prima classe, venne inizialmente trasferito in Istria, alla Scuola del Reggimento “San Marco” di Pola; in un secondo momento, fu spostato in Francia, a Bordeaux, presso la base atlantica dei sommergibili italiani (BETASOM). Imbarcato sul sommergibile “Enrico Tazzoli”, venne poi incaricato della difesa della base navale. Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, la base militare navale venne occupata dai nazisti; Giacomo Parodo, rifiutatosi categoricamente di collaborare con i fascisti della Repubblica sociale italiana, fuggì e si nascose per circa tre mesi, entrando in contatto e cooperando con il movimento di resistenza e liberazione nazionale francese (i cosiddetti “maquis”). Catturato dai tedeschi e processato sommariamente, venne fucilato all’alba del 18 febbraio 1944 a Bordeaux, presso la BETASOM, assieme ai due marinai Giovanni De Angelis e Giulio Luciani: il giovane Giacomo, sprezzante del pericolo, aveva solo ventiquattro anni.
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Le spoglie di Parodo furono tumulate in Francia, finché nell’ottobre del 2013 vennero trasferite in Sardegna, a Carloforte.
Nel 1948 Giacomo Parodo fu insignito della Medaglia d’oro al valor militare alla memoria, con la seguente motivazione: “Marinaio del reggimento “San Marco” di presidio a base navale dislocata in territorio straniero e caduta, all’armistizio, sotto controllo germanico, si sottraeva alla collaborazione e dopo tre mesi di peregrinazioni clandestine, nel corso delle quali prendeva contatto con formazioni partigiane francesi, veniva catturato e sotto posto a giudizio. Conscio della sorte riserbatagli rifiutava decisamente la collaborazione col nemico della Patria, accettando senza esitazione il supremo sacrificio. Sicuro di sé stesso, davanti al plotone di esecuzione assumeva austero atteggiamento e ripetutamente rifiutava di essere bendato, destando profonda ammirazione nei presenti. L’ultimo suo grido fu di invocazione per la grandezza della Patria alla quale faceva olocausto della vita con fermo e sereno coraggio”.
Nel suo paese natale, Carloforte, gli è stata intitolata una strada; anche la sezione dell’Associazione nazionale marinai d’Italia di Portoscuso (Sud Sardegna) è dedicata alla sua memoria.
Stefano Balbiani
Localizzazione
Indirizzo: largo Giacomo Parodo
Comune: Carloforte
Provincia: Sud Sardegna (SU)
Regione: Sardegna
Coordinate geografiche: Latitudine 39.14458 – Longitudine 8.30167
FONTI
Sitografia
Giacomo Parodo, profilo biografico pubblicato sul sito www.anpi.it consultato il 16/3/2025
PARODO GIACOMO, scheda pubblicata sul sito www.quirinale.it consultato il 16/3/2025
PARODO Giacomo, profilo biografico pubblicato sul sito www.combattentiliberazione.it consultato il 16/3/2025
ALTRE INFORMAZIONI
Data evento: 18/2/1944
Cognome / Nome: Parodo Giacomo
Formazioni d’appartenenza: Regia Marina
Data lapide: non determinabile
Autore: non determinabile
Note: cartello visibile e liberamente accessibile
contatti
STRADA INTITOLATA A GIACOMO PARODO A CARLOFORTE
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