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EX ABITAZIONE DI SERGIO KASMAN A MILANO

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Sergio Kasman nacque a Genova il 2 settembre 1920, figlio del sarto e musicista russo, nativo dell’Ucraina, Ivan (Giovanni) Kasman, autore dell’opera lirica in quattro atti Il figlio della statua, e di Maria Scala, fanciulla torinese di origini borghesi. Sergio è il primogenito della famiglia (Marcello venne alla luce nel 1923, Roberto nel 1928). Trascorse la sua adolescenza a Chiavari, dove si era trasferito con i genitori e i fratelli nel 1932; in quegli anni, iniziò a comporre poesie (la prima, “La mia canzone”, risale al 1938), attività che lo accompagnerà per tutta la vita. Studiò per ottenere l’abilitazione magistrale a Genova, al collegio San Nicola, e a Torino, dove nell’autunno 1940 si iscrisse alla facoltà di magistero: qui entrò in contatto per la prima volta con ambienti e ideali antifascisti. Nel 1942 fu costretto ad abbandonare l’università poiché venne chiamato alle armi: come sottotenente di artiglieria divisionale della Granatieri di Sardegna, il 10 settembre 1943 prese parte alla battaglia di Porta San Paolo a Roma; pochi giorni dopo, fece ritorno a Chiavari. Agli inizi di ottobre andò a Torino, dove entrò nel nascente movimento partigiano azionista, con i nomi di battaglia “Marco Macchi”, “Marco Guardi” o “Enrico Bonomelli”; in Piemonte e in Lombardia divenne contrabbandiere e braccio destro dell’ingegnere Nino Bacciagaluppi, detto “Joe”, collaboratore di Ferruccio Parri e tra i responsabili organizzativi dell’espatrio oltralpe di antifascisti, angloamericani e prigionieri di guerra. In una di queste missioni in Svizzera, nel gennaio 1944 Sergio incontrò il fratello Marcello, pure lui combattente della Resistenza. Sulla strada di ritorno verso Luino (Varese), a marzo conobbe Parri, che ebbe per lui affetto (celebre è il biglietto che gli consegnò poco prima che Kasman venisse ucciso: “Ti raccomando prudenza, prudenza negli appuntamenti e nell’incontrare persone nuove. Se cadi tu, caro Marco, tutto si smorza, tutto cade”). Nel medesimo periodo, venne trasferito a Milano come capo di stato maggiore delle squadre d’azione Giustizia e libertà, dove fu protagonista di numerose azioni eroiche contro i nazifascisti. Ai primi di luglio, travestito da ufficiale delle SS, Kasman entrò nel carcere di San Vittore e liberò Nino Bacciagaluppi, Arialdo Banfi e il canadese mister Patterson. Sergio, l’inafferrabile “primula rossa”, dal fisico statuario e atletico e dai capelli di colore fulvo, a metà tra il rosso, il biondo e il castano, venne successivamente fermato più volte dalla polizia fascista ma, proprio grazie alla propria prestanza, riuscì a uscirne sempre illeso.

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Pochi giorni dopo l’impresa di San Vittore, si recò a Chiavari per liberare il fratello Roberto dalla prigione. Nominato capo dello stato maggiore del neonato comando piazza di Milano del Corpo volontari della libertà, all’alba del 9 gennaio 1944 Sergio Kasman venne ucciso in un’imboscata in piazzale Lavater, nei pressi di Porta Venezia: quel giorno indossava calze di lana corte a strisce orizzontali rosse, verdi, blu e gialle, anch’esse segno della sensibilità di questo patriota e poeta. Con decreto del 24 aprile 1946, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale del 10 dicembre 1948 numero 287, Sergio venne insignito alla memoria con la medaglia d’oro al valor militare.

In piazzale Lavater, i compagni di Kasman posero, il 9 dicembre 1945, a un anno esatto dal suo assassinio, una lastra commemorativa in marmo bianco con incisa la seguente scritta: “IL IX – XII – MCMXLIV / COLPITO ALLE SPALLE DAL PIOMBO FASCISTA / QUI CADDE / SERGIO KASMAN / CAPO DI S.M. DEL COM. PIAZZA DEL C.V.L. / COMANDANTE DELLE FORMAZIONI “GIUSTIZIA E LIBERTÀ” / I COMPAGNI NEL PRIMO ANNIVERSARIO DELL’OLOCAUSTO”.

All’esterno dell’abitazione milanese di Sergio Kasman, in via della Sila 27, non è presente alcuna lapide o iscrizione di riferimento. 

Stefano Balbiani

Localizzazione

Località: Milano
Indirizzo: via della Sila, 27
Comune: Milano
Provincia: Milano (MI)
Regione: Lombardia
Coordinate geografiche: Latitudine 45.48398 – Longitudine 9.22871

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FONTI

Bibliografia

M. Bertelloni, Sergio Kasman: la Primula rossa della Resistenza, Milano, Res Editrice, 1984

L. Borgomaneri, Kasman, Sergio (ad vocem), in «Dizionario della Resistenza», a cura di E. Collotti, R. Sandri, F. Sessi, vol. II, Torino, Giulio Einaudi, 2001, p. 564 

Kasman, Sergio (ad vocem), in «Enciclopedia dell’antifascismo e della Resistenza», vol. III H-M, Milano, La Pietra, 1976, pp. 209-210

La memoria passo dopo passo. Storie di luoghi e persone Milano 1943-1945, a cura di S. Fogagnolo, P. Fossati, A. Quatela, Milano, OrMe, 2021, pp. 112-116

Oltre il ponte (Storie e testimonianze della Resistenza in Zona 3). Porta Venezia, Città Studi, Ortica-Lambrate, a cura di R. Cenati, A. Quatela, Milano, ANPI Zona 3, 2009, p. 206

Sitografia

Kasman Sergio, profilo biografico pubblicato sul sito anpimilano.com consultato il 22/9/2024

Sergio Kasman, profilo biografico pubblicato sul sito www.anpi.it consultato il 22/9/2024

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ALTRE INFORMAZIONI

Data evento: 2/9/1920 – 9/12/1944

Cognome / Nome: Kasman Sergio

Formazioni d’appartenenza: Giustizia e libertà

Data opera: non determinabile

Autore: non conosciuto

Note: nessun riferimento agli eventi (non vi sono lapidi o iscrizioni di riferimento)

contatti

EX ABITAZIONE DI SERGIO KASMAN A MILANO

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