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Il palazzo della Curia arcivescovile è uno degli edifici più antichi di Milano: la prima costruzione risale infatti al V secolo e poggiava sulle antiche mura cittadine. Inizialmente l’edificio venne chiamato “Domus Sancti Ambrosii” (Casa di Sant’Ambrogio) e l’ingresso principale era situato verso la basilica di S. Maria Maggiore (sulla quale, in seguito, s’innestò la fabbrica dell’attuale Duomo) e non sull’odierna piazza Fontana: quest’area costituiva il “viridarium”, vale a dire “il giardino” del palazzo.
L’aspetto attuale dell’edificio lo si deve a San Carlo Borromeo; mentre il nome della piazza, all’architetto Giuseppe Piermarini, che scelse di adornare il nuovo ingresso con una fontana monumentale.
Da sempre sede dell’arcivescovo di Milano, durante l’apostolato del cardinale Ildefonso Schuster, il palazzo fu luogo dell’incontro fra il Comitato di liberazione nazionale Alta Italia (CLNAI) e Benito Mussolini.
Durante la Seconda guerra mondiale, infatti, l’arcivescovo inviò un telegramma al cardinale di New York, chiedendogli di intercedere presso i militari americani per sospendere i bombardamenti sulla città, ma dato che il suo messaggio non ottenne risposta, Schuster per evitare ai civili ulteriori ritorsioni e patimenti, ed alla città, altrettante distruzioni, fece un ultimo disperato tentativo di mediazione, offrendosi formalmente come intermediario fra Mussolini e gli esponenti della Resistenza.
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Alle 8 del mattino del 25 aprile 1945, nell’Istituto salesiano S. Ambrogio, il CLNAI si riunì per l’ultima volta, prima dell’insurrezione. Alla riunione erano presenti Giustino Arpesani, Achille Marazza, Leo Valiani, Sandro Pertini ed Emilio Sereni. Di fronte alle ultime proposte di Mussolini, riportate da Achille Marazza, il CLNAI mantenne la sua posizione: chiedeva la resa totale di tutte le forze fasciste e germaniche e la consegna del duce in arcivescovado, senza condizioni.
Nel corso della riunione, durante la quale li raggiunse anche Lelio Basso, si approvò all’unanimità la proclamazione dell’insurrezione. La decisione venne
messa sulla carta e portata dal segretario Gian Luigi Balzarotti al vicino caffè Bellotti (in via Vittor Pisani), a Riccardo Lombardi, in attesa di istruzioni.
Durante la riunione furono redatti vari decreti: il primo fu quello dell’assunzione da parte del CLNAI dei pieni poteri civili e militari “in nome del popolo italiano” e “quale delegato del Governo italiano”; il secondo istituì i tribunali di guerra, sciolse i reparti armati fascisti e stabilì il comportamento da tenere con i prigionieri di guerra.
Sospeso temporaneamente l’incontro, l’avvocato Marazza lasciò la “sala verde” dell’Istituto per incontrare, sul piazzale della stazione centrale, monsignor Giuseppe Bicchierai, plenipotenziario del cardinale Schuster, reduce da un colloquio col colonnello tedesco Walter Rauff, comandante delle SS che si trovava ancora barricato all’Albergo Regina. Achille Marazza riferì la decisione del CLNAI di chiedere a Mussolini la resa senza condizioni, entro le sei di sera.
Rientrato in Istituto il Marazza, la seduta venne riaperta: furono presi gli ultimi accordi e venne eletto il nuovo presidente del CLNAI, Rodolfo Morandi.
Nel frattempo, in città, i tram si fermarono, iniziò lo sciopero generale insurrezionale e furono occupate le fabbriche. Il centro rimase deserto, mentre la periferia era in fermento, pronta alla lotta.
Intanto nel palazzo dell’arcivescovo era in atto l’ultimo estremo tentativo del cardinale Schuster per trovare un accordo tra Mussolini e gli antifascisti.
Prima dello storico incontro, infatti, volle avere anche un colloquio personale con il duce: dialogò con lui per oltre tre ore, per cercare di persuaderlo alla resa e, per convincerlo, fece preparare anche stanza del palazzo per ospitarlo come prigioniero di guerra.
Nella sala delle udienze, Mussolini si presentò accompagnato dal maresciallo Graziani, dal ministro dell’interno Zerbino, dal sottosegretario Barracu, dal prefetto Bassi e dall’industriale Cella; mentre i membri designati dal CLNAI, arrivarono in Curia a pomeriggio inoltrato, sia perché discussero a lungo se fosse il caso di partecipare a questo incontro, sia perché non fu agevole rintracciare il generale Raffaele Cadorna, reduce da una missione in Svizzera. Il responsabile del Corpo volontari della libertà (CVL) arrivò accompagnato da Achille Marazza (segretario della Democrazia cristiana), dall’azionista Riccardo Lombardi e dal liberale Giustino Arpesani. I rappresentanti del CLNAI chiesero al duce la resa incondizionata dei fascisti e Mussolini, su richiesta dell’arcivescovo, si dichiarò disposto a discuterne, ma quando fu quasi sul punto di accettare la resa, intervenne il maresciallo Graziani, che affermò che principi di onore e lealtà impedivano al governo della Repubblica sociale di trattare all’insaputa dei tedeschi. L’avvocato Marazza rispose che le autorità germaniche in Italia stavano già negoziando la resa da oltre dieci giorni: a seguito di questa notizia inattesa, il duce chiese di interrompere immediatamente la seduta per poter incontrare i tedeschi e chieder conto di quanto affermato dal Marazza. Lasciò la sala delle udienze con la promessa che si sarebbe ripresentato dopo un’ora; ma in tarda serata giunse solo la notizia del suo allontanamento da Milano. A quel punto, Radio Milano Libertà trasmise il proclama insurrezionale votato dal CLNAI durante la riunione svoltasi quella mattina presso l’Istituto S. Ambrogio; mentre all’alba del 26 aprile, ricevuto l’ordine del Comitato insurrezionale (scritto da Leo Valiani ed Egidio Liberti), i partigiani occuparono la Prefettura, il Palazzo della Provincia, il Municipio, il Comitato militare repubblicano, le sedi dei giornali e le radio, dando così il via alle giornate vere e proprie della Liberazione.
L’annuncio della definitiva liberazione di Milano, fu portato in Arcivescovado da Antonio Greppi, nuovo sindaco della Milano liberata. Era il 29 aprile 1945.
Annalisa Bertani
Localizzazione
Indirizzo: piazza Fontana, 2
Comune: Milano
Provincia: Milano (MI)
Regione: Lombardia
Coordinate geografiche: Latitudine 45.46343 – Longitudine 9.19350
FONTI
Sitografia
G. Lorenzetti, Palazzo dell’Arcivescovado, scheda pubblicata sul sito mi4345.it consultato il 3/6/2023
F. Motto, Don Francesco Beniamino Della Torre, Salesiani e Resistenza a Milano, documento caricato sul sito www.salesian.online consultato il 3/6/2023
Palazzo arcivescovile – complesso, scheda pubblicata sul portale www.lombardiabeniculturali.it consultato il 3/6/2023
ALTRE INFORMAZIONI
Data evento: 25/4/1945
Cognome / Nome: Schuster Ildefonso; Mussolini Benito; Arpesani Giustino; Marazza Achille; Valiani Leo; Pertini Sandro; Sereni Emilio; Basso Lelio; Balzarotti Gian Luigi; Lombardi Riccardo; Bicchierai Giuseppe; Rauff Walter; Cadorna Raffaele; Liberti Egidio
Formazioni d’appartenenza: Comitato di liberazione nazionale Alta Italia – CLNAI, Corpo volontari della libertà – CVL
Date opera: secc. V – XIX (preesistenze ed edificio attuale)
Autore/i: (conosciuti) Pellegrino Tibaldi; Bernardo Lonati; Giuseppe Piermarini; Cesare Nava
Note: edificio privato non liberamente accessibile.
Nessun riferimento agli eventi (non vi sono lapidi o iscrizioni di riferimento)
contatti
PALAZZO DELLA CURIA ARCIVESCOVILE, A MILANO
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