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Il monumento alla Resistenza si trova sotto la Loggia dei Mercanti, al piano terra del Palazzo della Ragione, ed è dedicato ai caduti per la libertà, come recita la targa collocata in via Mercanti: ”In supremo anelito di libertà, hanno donato la vita; Milano ne consacra i nomi gloriosi alla storia – 1943/1945”. Il monumento non poteva che trovarsi qui, in uno spazio pubblico simbolo della coscienza civile e democratica della città e dell’antifascismo milanese. Questo, infatti, era luogo di incontro per molti oppositori del regime. Ad esempio, durante il ventennio fascista, le Aquile Randagie (il più famoso gruppo di scout clandestino) utilizzarono questo luogo per incontrarsi e scambiarsi messaggi cifrati, che venivano lasciati nel buco di una mattonella della terza colonna della Loggia.
Non a caso dunque, nei giorni successivi alla Liberazione di Milano, i familiari dei caduti iniziarono a lasciare sotto la Loggia, fiori e le fotografie dei loro cari, su provvisori basamenti in legno.
In una lettera datata 23 marzo 1950, Tita Fusco (moglie di Piero Montagnani-Marelli, vicesindaco di Milano dopo la Liberazione) scrisse al sindaco Antonio Greppi: “Lei sa che sulla Loggia dei Mercanti ci sono esposte circa mille fotografie di partigiani caduti nella guerra di Liberazione…
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Molti giornali si sono giustamente lamentati perché queste fotografie esposte con troppa umiltà deturpano l’estetica di una delle più belle vie di Milano. Io personalmente mi lamento invece non tanto per l’estetica quanto per l’eccessiva modestia del ricordo di tutte quelle povere giovani vite donate alla Patria, ricordo, che sembra solo affidato alla memoria dei loro umili parenti e non a quella di una grande città quale è Milano. Sarebbe molto bello che per la fine d’aprile, per la data della Liberazione, ci fosse pronta una targa in bronzo recante in lettere sbalzate i nomi dei giovani martiri (e tra questi quello di suo figlio Mario) e un bassorilievo raffigurante uno degli episodi più salienti della vita partigiana. […] Ho già parlato con l’Ufficio beneficenza della Cassa di risparmio, che sarebbe assolutamente d’accordo nell’elargire allo scopo una determinata somma. Ho parlato anche con il Comitato per la difesa dei valori morali della Resistenza nonché con i rappresentanti dell’ANPI, sono tutti d’accordo nella sostituzione più dignitosa, purché le fotografie rimangano dove sono fino a che non siano pronte le targhe per sostituirle. Ora bisogna trovare il promotore di tutto questo; quale miglior promotore del Sindaco di Milano, il quale oltre ad essere il primo cittadino di questa grande città, è anche il padre di un eroico caduto partigiano? Si faccia dunque Lei promotore di questo cambio, che giova all’onore di Milano, al ricordo dei caduti partigiani, al memore affetto dei loro parenti e all’estetica della città; e faccia stabilire dalla Giunta quanto il Comune può stanziare per l’esecuzione del progetto; così che ci sia facilitata la richiesta della Cassa di Risparmio, senza contare l’eventuale raccolta di fondi che potrebbe essere iniziata da uno dei giornali, che più degli altri lanciavano strali contro la mancanza di estetica. […] Attendo una Sua risposta, certa che sarà affermativa”.
Nel 1953, il Comune di Milano accolse la richiesta di Tita Fusco e su proposta del Comitato onoranze caduti per la libertà (che raggruppava le principali associazioni nate dalla Resistenza ed era presieduto dal sindaco Antonio Greppi), furono realizzate diciannove lastre in bronzo, sulle quali furono incisi 1739 nomi: quelli di caduti della Resistenza e di deportati (ebrei, oppositori politici, lavoratori arrestati a seguito degli scioperi del novembre – dicembre 1943 e del marzo 1944), che non fecero più ritorno dai lager tedeschi.
L’inaugurazione del complesso monumentale avvenne il 25 aprile 1953, alla presenza anche di Ferruccio Parri. Fu così, che la Loggia dei Mercanti, divenne il luogo in cui Milano scelse di legare indissolubilmente uno dei suoi monumenti più significativi dedicati alla memoria della Resistenza e della deportazione politica e antisemita.
Nel 2014, l’Associazione nazionale partigiani d’Italia di Milano, in accordo con il Comune e con il soprintendente per i Beni architettonici, ha collocato all’ingresso della Loggia anche un pannello autoportante, realizzato dall’architetto Cini Boeri, recante la scritta “Milano per la Resistenza” con, sul retro, la trascrizione della famosa epigrafe di Piero Calamandrei “Lo avrai camerata Kesselring il monumento che pretendi da noi Italiani”.
Annalisa Bertani
Localizzazione
Indirizzo: piazza dei Mercanti
Comune: Milano
Provincia: Milano (MI)
Regione: Lombardia
Coordinate geografiche: Latitudine 45.46478 – Longitudine 9.18766
FONTI
Sitografia
R. Cenati, Il monumento alla Resistenza a Milano alla Loggia dei Mercanti, documento scaricabile dal sito www.comune.milano.it consultato il 3/6/2023
Loggia dei Mercanti, scheda pubblicata sul sito anpimilano.com consultato il 3/6/2023
Palazzo della Ragione, scheda pubblicata sul sito www.lombardiabeniculturali.it consultato il 3/6/2023
ALTRE INFORMAZIONI
Evento: Resistenza
Cognome / Nome: non determinabile, a causa delle molte persone coinvolte
Formazioni d’appartenenza: non determinabile, a causa delle molte persone coinvolte
Date opera: secc. XIII – XX (edificio); 1953 (lastre e lapide); 2014 (pannello)
Autori: Francesco Croce (sopraelevazione); Marco Dezzi Bardeschi (scala); Cini Boeri (pannello)
Note: luogo liberamente accessibile, con lapidi e iscrizioni
contatti
IL MONUMENTO ALLA RESISTENZA, ALLA LOGGIA DEI MERCANTI, A MILANO
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