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IL POLITECNICO DI MILANO

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Il Politecnico di Milano fu sede di due fazioni opposte: i fasci di combattimento e le formazioni partigiane. Subito dopo la Prima guerra mondiale all’interno dell’ateneo trovò ampio consenso l’ideologia fascista, al punto che, il 15 aprile 1919, un gruppo di studenti partecipò ad un’azione contro la sede dell’«Avanti!» e, qualche tempo dopo, venne organizzata una vera e propria squadra del Politecnico, denominata Toti; mentre nel 1920 venne fondato il GUF – Gruppo universitario fascista. L’intero corpo studentesco e la maggior parte del corpo insegnanti aderì al PNF – Partito nazionale fascista e i docenti che rifiutarono l’iscrizione vennero allontanati dall’ateneo. Tra questi Henry Molinari, ingegnere industriale esperto di impianti chimici, che venne allontanato all’inizio degli anni Trenta, seguito da ben altri ventidue docenti, fra insegnanti e ricercatori.
Successivamente, però, le leggi razziali del 1938 (che colpirono altri undici docenti, fra i quali Camillo Levi e Michelangelo Böhm, che morirono nei campi di concentramento tedeschi) e l’andamento catastrofico della guerra (soprattutto dopo l’8 settembre 1943), intaccarono la fiducia ed il consenso al regime e sollecitarono la ribellione antifascista: il 29 gennaio 1944 il Collegio dei professori votò democraticamente e, all’unanimità, Gino Cassinis. Il nuovo rettore si rifiutò di giurare fedeltà alla Repubblica di Salò e durante l’occupazione tedesca difese il Politecnico sostenendo ogni forma di cospirazione antifascista, sia in prima persona, sia in diretta collaborazione con il CLN – Comitato di liberazione nazionale, sia all’interno dei pochi spazi di ufficialità concessi dalla RSI (Repubblica sociale italiana). Coprì iniziative cospirative, protesse studenti e personale non in regola con il servizio militare, nascose strumenti scientifici per sottrarli alle requisizioni, intervenne presso le autorità tedesche e italiane per ottenere permessi, generi di prima necessità e materiali vari.

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Inoltre, per iniziativa dell’ing. Bruno Setti (responsabile del servizio di protezione antiaerea) nell’ateneo si costituirono squadre di azione partigiana, che utilizzavano l’Università come deposito per le armi e, sempre nei sotterranei, venne installato un centro radio clandestino con radiotrasmittente e centralino telefonico di collegamento tra le forze partigiane, diretto dal professor Gian Battista Boeri (responsabile del servizio informazioni partigiano) e da Francesco Moschettini, laureatosi al Politecnico in ingegneria elettrotecnica. Il giovane Moschettini mise al servizio della Resistenza le sue conoscenze e progettò una centrale sotterranea di emergenza, protetta dagli attacchi aerei, con uno dei primi motori Diesel. Riuscì inoltre a garantire la sicurezza del servizio informazioni del CLNAI – Comitato di liberazione nazionale Alta Italia, eludendo i sistemi di controspionaggio tedesco grazie alle antenne radio piazzate in cima alle ciminiere, dove solo i pompieri osavano arrampicarsi. A seguito di una delazione venne arrestato il 21 settembre 1944 e morì nel campo di concentramento di Gusen (Austria) il 24 gennaio 1945. Nel gennaio 2019, la Città di Milano gli ha dedicato una pietra d’inciampo.
Altro protagonista della Resistenza, fu il professor Mario Alberto Rollier, che dovette lasciare il Politecnico nel novembre 1944, ma in clandestinità svolse un importante ruolo di collegamento fra il Comando Piazza del CVL – Corpo volontari della Libertà ed il Comitato di liberazione nazionale di Milano. Il 25 aprile, infatti, fu lui a rendere esecutivo l’ordine di insorgere e, non a caso, molte formazioni partigiane, poco prima della Liberazione di Milano, si ritrovarono proprio sul piazzale del Politecnico, con fazzoletto tricolore e armati. Durante l’insurrezione nazionale dell’aprile 1945 l’ateneo fu occupato militarmente dalla 116a divisione Garibaldi e dal Comitato delle brigate SAP (Squadre di azione patriottica) per una quindicina di giorni e in un’aula dell’università venne processato l’ex gerarca fascista Achille Starace (28 aprile 1945).
Altra figura di rilievo fra i docenti antifascisti fu Gianfranco Mattei, che giunto al Politecnico nel 1939, come assistente dell’ingegnere Giulio Natta, fu incaricato del corso di Chimica analitica. Appartenente ad una famiglia di tradizione antifascista, nell’autunno del 1943 si unì alle bande partigiane e fu chiamato a Roma dal Partito comunista, insieme a Giorgio Labò (studente di architettura al Politecnico), per occuparsi della realizzazione degli ordigni necessari alla lotta armata. Mattei e Labò furono arrestati l’ 1 febbraio 1944 e torturati. Mattei non potendo resistere oltre e, sperando di poter salvare l’amico e compagno di lotta, si suicidò. Gli è stata dedicata un’aula del Politecnico e nel 1953 una targa con epigrafe di Piero Calamandrei, che è stata affissa presso la sua casa di via Lazzaretto 16.
Purtroppo anche Labò non riuscì a salvarsi: venne fucilato pochi giorni dopo. Sorte analoga fu riservata anche a Carlo Bianchi, che si laureò al Politecnico nel 1935 in ingegneria industriale, ed entrato in contatto con il CNL di Milano (gennaio 1944), iniziò a stampare il foglio clandestino «Il Ribelle», presso la propria abitazione. Arrestato il 27 aprile 1944, in seguito alla delazione di un compagno, venne fucilato presso il campo di prigionia di Fossoli, il 12 luglio 1944.
Per quanto riguarda gli studenti, molti di loro furono deportati nei campi di concentramento in Germania ‘per motivi politici’, ma fortunatamente, la maggior parte riuscì a salvarsi ed a tornare in Italia dopo la Liberazione.
Gino Cassinis, invece, rimase rettore del Politecnico fino al 1960 e, l’anno successivo, fu eletto sindaco di Milano (21 gennaio 1961), carica che mantenne sino alla sua morte (13 gennaio 1964).

Annalisa Bertani

Localizzazione

Località: Milano
Indirizzo: piazza Leonardo Da Vinci, 32
Comune: Milano
Provincia: Milano (MI)
Regione: Lombardia
Coordinate geografiche: Latitudine 45.47829 – Longitudine 9.22770

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FONTI

Sitografia
M. Castoldi, Politecnico di Milano, scheda pubblicata sul sito mi4345.it consultato il 5/7/2023

R. Moro, Il Politecnico di Milano tra antifascismo e resistenza: 1943-1945, articolo pubblicato sul sito www.ilmondodegliarchivi.org consultato il 7/7/2023

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ALTRE INFORMAZIONI

Date evento: 1915 – 1945

Cognome / Nome: non determinabile, a causa delle molte persone coinvolte

Formazioni d’appartenenza: non determinabile, a causa delle molte persone coinvolte

Data/e opera: 1863 (anno di fondazione dell’ateneo)

Autore/i: non determinabile

Note: il luogo non è liberamente accessibile (gli orari sono contingentati in base alle aperture dell’ateneo)

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