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EX OFFICINA DI SALVATORE PRINCIPATO A MILANO

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Salvatore Principato nacque a Piazza Armerina (Enna) il 29 aprile 1892. Di fede socialista, sin da giovane si oppose ai privilegi dei ricchi; il 22 e 23 novembre 1911 fu tra i protagonisti di una accesa insurrezione nella città natale, durante la quale vennero demolite e bruciate alcune carrozze della locale impresa di trasporti di Nunzio Russo: il 12 giugno 1912 venne completamente assolto. Diplomatosi con il titolo di maestro, si trasferì in Lombardia, prima a Vimercate e poi a Milano; a Vimercate, insegnò al collegio privato “Tommaseo” e successivamente alle scuole comunali. Convinto non interventista, durante la Grande guerra fu chiamato alle armi, come fante in trincea, combattendo sul Carso con il 247° Reggimento fanteria; il 31 maggio 1917, durante la risolutiva battaglia del monte Vodice (Slovenia occidentale), catturò quindici austriaci, salvandoli così da morte certa, e venne per questo motivo insignito della medaglia d’argento al valor militare. Terminato il conflitto bellico, salì nuovamente in cattedra, a Vimercate e, in un secondo momento, a Milano come insegnante di ruolo. Per i primi tre anni lavorò nelle scuole del quartiere Turro e di via Comasina, dal 1922 al 1924 nella scuola elementare di via Giulio Romano, dal 1924 al 1933 nella “Tito Speri” di viale Lombardia e di via Sacchini; dall’ottobre 1933 insegnò ininterrottamente alla “Leonardo da Vinci”. Nella scuola di via Giulio Romano conobbe la maestra Marcella Chiorri, che divenne l’amore della sua vita nonché compagna di valori e ideali; i due convolarono a nozze nel 1923 e, il 6 marzo 1924, venne alla luce la loro unica figlia, Concettina. Sempre a Milano, Salvatore Principato iniziò ad avvicinarsi agli ambienti socialisti, svolgendo un’assidua attività contro il regime fascista, tenendola però ben separata e distinta dall’insegnamento; per far ciò, assunse alcuni lavori di copertura: assicuratore per l’Istituto nazionale delle assicurazioni, venditore di libri per la casa editrice Labor e, dal 1939, gestore della ditta Fiamma (Fabbrica insegne arredi mobili metallo affini), in via Cusani 10. Nella fattispecie, con lo pseudonimo di “Socrate” si occupò dell’espatrio in Svizzera di ricercati politici e, principalmente, della diffusione capillare della stampa clandestina, in particolare delle riviste “Giustizia e Libertà” e “La Libertà”. Aderendo convintamente al movimento “Giustizia e libertà”, Principato collaborò alacremente con Alfredo Bonazzi (responsabile del gruppo socialista dopo l’arresto e la condanna di Ernesto Rossi, Riccardo Bauer e Ferruccio Parri) al progetto di un giornale politico di ispirazione socialista, da stampare a Milano.

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Il 19 marzo 1933 fu incarcerato e deferito al Tribunale speciale assieme ad altri antifascisti milanesi e genovesi di ispirazione socialista e cattolica; riuscito a scagionarsi e assolto, Principato venne scarcerato l’8 giugno, rimanendo un sorvegliato speciale della polizia fascista. Reintegrato nell’insegnamento diurno alla “Leonardo da Vinci”, venne però escluso dalle scuole serali poiché, come si legge nei documenti, “non dà un sicuro affidamento di piena adesione alle direttive del Regime” e “non solo non è iscritto al Pnf, ma non figura neppure tra i soci dell’Associazione Fascista della Scuola”. Nell’ottobre del 1942 fondò, assieme all’amico Roberto Veratti e a Ottaviano Pieraccini, Domenico Viotto e Ivan Matteo Lombardo, una nuova formazione socialista, il Movimento di unità proletaria. Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, Salvatore Principato ricoprì un ruolo importante nella gestione dell’antifascismo socialista milanese, tenendo i contatti con i maestri socialisti (come Ines Saracchi, direttrice della scuola “Santa Caterina da Siena”, o il professor Quintino Di Vona) o con altri combattenti del movimento, quali il parrucchiere di via Saverio Mercadante Mino Micheli, deportato e sopravvissuto a Mauthausen, o l’operaio Eraldo Soncini. Militò, inoltre, nella 33a brigata “Matteotti”, assieme al fidato ex alunno Giuseppe Ferrarini, di professione calzolaio; fece parte del secondo e del terzo comitato antifascista di Porta Venezia e del Comitato di liberazione nazionale della scuola. Principato venne arrestato nel pomeriggio di sabato 8 luglio 1944 presso l’officina meccanica Fiamma di via Cusani 10, centro di smistamento della stampa clandestina antifascista di ispirazione socialista; portato alle carceri di Monza di via Mentana, venne interrogato dalla polizia fascista e dalle SS, e sottoposto a sevizie che gli provocarono la frattura del braccio sinistro. Agli inizi di agosto venne trasferito a San Vittore e, all’alba del 10 agosto 1944, venne fucilato a piazzale Loreto dai nazifascisti, assieme ad altri quattordici patrioti: Salvatore Principato era il più anziano dei martiri dell’eccidio. 

A Milano, Principato è ricordato da una targa, posta in viale Gran Sasso 5, fuori dall’abitazione nella quale abitò dal settembre 1924, lastra inaugurata il 10 agosto 1946. Nell’atrio della scuola “Leonardo da Vinci” è inoltre visibile un busto in marmo con epigrafe, opera dello scultore Alfeo Bedeschi (Lugo di Romagna, 1885 – Milano, 1971), dove il maestro è celebrato come “anima di educatore”, “tempra di combattente” e “martire della libertà”. All’esterno dell’edificio in via Cusani 10, centro nevralgico dell’attività di propaganda antifascista di Salvatore Principato e della diffusione della stampa clandestina, non è presente alcuna lapide o iscrizione di riferimento.

Stefano Balbiani

Localizzazione

Località: Milano
Indirizzo: via Cusani, 10
Comune: Milano
Provincia: Milano (MI)
Regione: Lombardia
Coordinate geografiche: Latitudine 45.46896 – Longitudine 9.18429

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FONTI

Bibliografia

M. Castoldi, Piazzale Loreto. Milano, l’eccidio e il «contrappasso», Roma, Donzelli editore, 2020, pp. 117-136

Principato, Salvatore (ad vocem), in «Enciclopedia dell’antifascismo e della Resistenza», vol. IV N-Q, Milano, La Pietra-Walk Over, 1984, p. 770

Sitografia

Salvatore Principato, profilo biografico pubblicato sul sito www.anpi.it consultato il 14/7/2024

Salvatore Principato, profilo biografico pubblicato sul sito www.memorieincammino.it consultato il 14/7/2024

 

 

 

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ALTRE INFORMAZIONI

Data evento: 8/7/1944

Cognome / Nome: Principato Salvatore

Formazioni d’appartenenza: Giustizia e libertà; Movimento di unità proletaria; 33a brigata “Matteotti”

Data opera: non determinabile

Autore: non conosciuto

Note: nessun riferimento agli eventi (non vi sono lapidi o iscrizioni di riferimento)

contatti

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